12.02.2017

Al mercato del Circo Massimo stop anche alla solidarietà per i terremotati

Gli imprenditori agricoli colpiti dal sisma subiscono un nuovo danno dalla sospensione della vendita, perdendo una fonte di reddito indispensabile per poter continuare a produrre

Sono stati sfrattati dal mercato anche gli agricoltori terremotati delle campagne laziali e bloccata la vendita delle “caciotte solidali” realizzata dal latte degli allevamenti sopravvissuti di Norcia, Leonessa e Amatrice. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti che continua anche oggi il presidio di protesta al mercato dei contadini di Campagna Amica al Circo Massimo in via San Teodoro n.74 a Roma dove è stata impedita la vendita su decisione del Comune di Roma. Tra i tanti agricoltori a protestare al mercato c’è Barbara Stocchi allevatrice di Leonessa con il magazzino di stagionatura dei formaggi inagibile e Rita Santi di Accumuli che ha visto letteralmente crollare il laboratorio di trasformazione e il forno in cui cuoceva le sue golosità il giorno stesso del sisma e pur di continuare a produrre i suoi biscotti si è messa con grande determinazione in cerca di un altro forno, trovandolo e riuscendo a far ripartire l’attività. Lo storico mercato contadino del Circo Massimo è diventato punto di riferimento per la spesa a chilometri zero dei cittadini romani e dei turisti italiani e stranieri, ma anche un luogo di solidarietà dove nei 5 mesi dalle prime scosse sono state vendute migliaia di caciotte della solidarietà ma anche  ospitati centinaia di agricoltori terremotati delle diverse regioni che non riuscivano piu’ a vendere i propri prodotti a causa delle spopolamento dei territori colpiti dal sisma. Il mercato dei contadini di Campagna Amica è una vetrina del vero Made in Italy agroalimentare ma anche un modello di commercio sostenibile in equilibrio tra produttori e consumatori per la valorizzazione del territorio. Dopo essere stato salvato dal degrado e dall’abbandono in quasi un decennio di lavoro degli agricoltori il mercato è diventato un patrimonio storico e culturale unico dove è possibile conoscere e apprezzare le autentiche tradizioni enogastronomiche locali direttamente dai contadini, allevatori e pastori che le hanno conservate da generazioni nelle campagne di Roma, che è anche il comune agricolo piu’ grande d’Italia. Un luogo anche di formazione come fattoria didattica, con gli agrichef, i tutor dell’orto, le agritate con la visita di numerose di scolaresche. Un riconoscimento dimostrato nel primo giorno di chiusura dalle migliaia di firme di cittadini consumatori raccolte dalla mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti che hanno deciso presidi e blitz non stop, ma anche un tweet storm  #giulemanidelmercato e l’avvio di un "mail bombing per chiedere l’immediata riapertura del mercato) all’indirizzo del Sindaco Virginia Raggi e dell’Assemblea capitolina. Secondo la Coldiretti la chiusura del mercato e la mancata concessione della proroga in attesa del bando annunciato è uno schiaffo alla intera città che interrompe brutalmente una esperienza di filiera corta a chilometri zero apprezzata dai cittadini romani e dai turisti di tutto il mondo che ha rappresentato una esperienza di riferimento in Italia e nel mondo.

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