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Appartenente alla classe delle Ombrellifere, il finocchio – Foeniculum Vulgare – è una pianta dalle riconosciute proprietà antiossidanti, depurative e digestive.
Croccante e piacevolmente profumato, è uno degli ortaggi più presenti sulle tavole dell’area del Mediterraneo. In Italia si coltiva più o meno ovunque, soprattutto al Centro e al Sud, dove viene usato a fine pasto. Sin dai tempi antichi, il finocchio, è conosciuto come pianta aromatica mentre la sua coltivazione per la tavola verrà avviata solo nel ‘500. Gli antichi egizi lo utilizzavano come digestivo mentre in India lo adoperavano per filtri afrodisiaci e contro i morsi dei serpenti.
Proprietà e benefici
Il finocchio è noto soprattutto per le sue proprietà digestive, ma è amico di tutto l’apparato gastrointestinale. Ha infatti la capacità di evitare la formazione di gas intestinali e, grazie alla presenza di anetolo, è in grado di agire sulle dolorose contrazioni addominali.
Il finocchio ha proprietà depurative, in particolare a carico del fegato e del sangue, e potere antinfiammatorio.
È composto principalmente d’acqua: tra i minerali il più presente è il potassio e contiene vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B. È discretamente ricco di flavonoidi.
Apporta pochissime calorie: 100 gr di finocchi contengono 9 kcal.
Il finocchio viene consigliato nella dieta per le donne che allattano: stimola la produzione e secrezione di latte materno.
Cucina
Il finocchio è un elemento estremamente variabile che si presta in cucina a diversi utilizzi. Il finocchio dolce può essere utilizzato cotto (preferibilmente a vapore), in zuppe e stufati o gratinato al forno, oppure crudo, in pinzimonio o in insalate da preparare per esempio con le arance. Il finocchietto selvatico, invece, può essere utilizzato per insaporire diversi piatti di pasta o di carne. Anche i semi di finocchio possono essere utilizzati per insaporire le pietanze oppure per la preparazioni di decotti con proprietà digestive. Il miglior modo per conservarlo è in frigo in un sacchetto di plastica bucherellato e consumarlo a breve termine per gustarne il sapore aromatico e intenso. Il finocchio può anche essere surgelato, dopo averlo tagliato a spicchi e sbollentato per 4-5 minuti. Prima di congelarlo bisogna raffreddarlo nell’acqua dove è stato sbollentato.
Curiosità
Sapete da dove deriva il termine infinocchiare? Il finocchio altera la funzionalità delle papille gustative, quindi, dopo averlo mangiato, tutto sembra più buono e più dolce. Gli osti non troppo onesti erano soliti offrire spicchi di questa pianta agli avventori prima di dare loro del vino scadente o addirittura diventato aceto, per mitigarne il gusto.