I CONSIGLI DI GIORGIO CALABRESE
19.03.2017
Per compensare il maggior consumo di piatti ricchi di grassi, meglio frazionare i pasti durante la giornata e usare olio a crudo
E siamo quasi a Carnevale e siamo quasi fritti! Con questa crisi economica che ormai è diventata continuativa, da quattro anni a questa parte è normale pensare che il periodo che stiamo vivendo sia uno di quelli in cui ci sia poco da divertirsi e molto da patire. I gastronomi ne approfittano per esaltare il gusto delle loro raffinate papille nello scegliere i piatti che a loro aggradano di più, ma pensiamo proprio che questo periodo sia più per i gourmand (che amano ingozzarsi) che per i gourmet (che amano deliziarsi coi cibi raffinati). Il Carnevale a tavola ci presenta tutte le trasgressioni gastronomiche possibili! Una sola parola all’origine di questa kermesse mangereccia: i fritti! A colazione o nei break durante la giornata imperversano i krapfen pieni di crema o di crema di cioccolato! I primi piatti sono carichi di grassi: se non ci soddisfa la carbonara si cucina l’amatriciana; nei secondi ci si appiattisce sulla classica cotoletta milanese e infine i dolci sono soprattutto bugie o crespelle. Da esperti abbiamo difficoltà a valutare le calorie, pur conoscendone perfettamente la quota energetica, perché sono così ipercaloriche che fanno male già solo a pensarle. Ci viene più facile evidenziare la grande quantità di grassi, specie saturi, che hanno la capacità di far insorgere malattie tipo l’arteriosclerosi. Bisogna quindi prendere delle decisioni salutiste che permettano, dopo i bagordi carnascialeschi, di usare da crudo grassi di tipo vegetale, come l’olio extravergine di oliva, aggiungere tante buone verdure fresche e completare i pasti con frutta, sempre a filiera corta e a km zero. Frazionando i pasti nella giornata si riesce a tamponare l’eccesso lipidico coi dolci di carnevale.
A cura di Giorgio e Caterina Calabrese