La nuova frontiera dell’imprenditoria agricola risponde alla grande richiesta dei cittadini: terra da coltivare. Si tratta di una scelta aziendale precisa che sfrutta quei terreni attualmente non produttivi, perché forse marginali, per coinvolgere la cittadinanza, farla entrare in azienda, non solo per acquistare ma per coltivare dei lotti da 50 mq, in media, imparando l’arte agricola dallo stesso imprenditore. Egli potrà affittare questi piccoli campi ad un prezzo ragionevole che potrebbe aggirarsi attorno ai 400 euro all’anno. In cambio, oltre al terreno delimitato, si deve fornire acqua per irrigare e uno spazio condiviso dove fare lezioni, feste, riunioni e momenti comunitari.
Evidentemente quest’idea è adatta in particolare alle aziende della fascia suburbana.
IL DECALOGO DELL’ORTO IN AFFITTO
Quali sono i passi da compiere per realizzare in azienda questo progetto?
1. Individuare il terreno e progettare i lotti (da 50 mq) tenendo a mente che il cittadino chiede anche “la bellezza”. Per questo vanno immaginate delle soluzioni che abbelliscano lo spazio (cartelli colorati, fasce di delimitazione con erbe officinali, tanti messaggi simpatici da mettere qua e là nello spazio, bat box, cassette nido per gli uccelli insettivori, bug hotel, compostiera etc…). Insomma spazio alla fantasia!
2. Un regolamento chiaro e semplice da attuare.
3. Promozione nella stampa locale, attraverso volantini nei locali più frequentati da famiglie, parrocchie, centri sociali e punti di aggregazione in un raggio di una decina di chilometri.
4. Iscrizione alla rete degli orti urbani di Campagna Amica che potrebbe dare molta visibilità al progetto.
5. Al momento del primo contatto con l’eventuale aderente è necessario sottoporgli l’iscrizione a Coldiretti. Per questo è importante coinvolgere gli uffici territoriali.
6. Veniamo allo strumento formale: si stipulano contratti di affitto di fondo rustico in deroga ai sensi dell’art. 45 della legge 203 del 03 maggio 1982. Durata del contratto (aspetti indicativi): 1-3 anni; canone da 400 €/parcella a 500 €/parcella. Il contratto deve essere registrato (tassa di registrazione: € 67,00; il contratto non necessita di marca da bollo).
7. Aspetti fiscali: il canone di affitto non viene cumulato al reddito.
Il proprietario, pertanto, fiscalmente risponde solo del reddito catastale dominicale.
8. Attività correlate: insieme alla superficie da coltivare possono essere forniti agli affittuari servizi quali: vendita di semi o piantine dell’orto, assistenza tecnica, organizzazione di corsi.
9. È necessario avere un’assicurazione per gli spazi comuni.
10. Volendo (si stabilisca nel regolamento) è possibile predisporre uno spazio al chiuso per tenere gli strumenti da lavoro degli affittuari.
In questo percorso la Fondazione Campagna Amica è con voi. Per ulteriori informazioni, curiosità e domande potete telefonare allo 06489931 o scrivere una mail ad
ambiente@campagnamica.it
Articolo di Daniele Taffon, pubblicato sul numero di giugno 2013 del mensile "Il Punto di Campagna Amica". Per leggere tutta la rivista clicca [qui]