12.09.2014
Parte terrena di Venezia, ha origini antichissime, con addirittura una citazione del suo fondatore nell’Iliade
Ogni anno nel mese di settembre grazie alla Mostra del Cinema di Venezia, piccoli gioelli come Mestre, vengono riscoperti da turisti o semplici curiosi.
Mentre Venezia è famosa per essere la città sull’acqua, e la patria del carnevale, Mestre oggi è considerata come la parte terrena del più famoso lido. Di origini antichissime vanta anche una citazione omerica nell’Iliade, dove viene citato Mesthle, ritenuto fondatore della città stessa.
Storicamente vi è traccia di questo piccolo borgo già in epoca medievale, quando venne nominato Signore di Mestre Bonifacio, vescovo di Treviso. Mestre, intorno al XIV secolo venne “presa” da Venezia ed è di questo periodo la costruzione del Canal Salso, che permetteva i traffici commerciali dalla laguna fino al cuore di Venezia e dintorni.
Passato il periodo napoleonico e quello risorgimentale, intorno al 1866 divenne finalmente parte del Regno d’Italia e nel 1917 divenne parte del comune di Venezia. Chi capita a Mestre anche per un brevissimo weekend, dovrebbe segnare sul taccuino i luoghi più importanti da visitare: il Duomo di San Lorenzo, ad esempio, la suggestiva Torre dell’Orologio, e anche il Palazzo Podestarile e i ruderi dell’edificio Posta di Mestre, un tempo soggetto del Canaletto, nell’opera Mestre alle barche. E poi sicuramente le ville signorili come Villa Erizzo (XVII secolo), dove al suo interno sono conservati bellissimi affreschi del Settecento; Villa Della Giusta oggi sede dell’Istituto Parini.
Tra una visita e l’altra è possibile anche gustare piatti tipici della zona: se desiderate iniziare con un aperitivo rinfrescante, non dimenticate che qui è di casa lo Spritz, per poi proseguire con portare soprattutto a base di pesce, come il baccalà oppure le vongole, ma da assaggiare sicuramente è il riso al nero di seppia.
Altro piatto prelibato, tipico della cucina veneziana, sono le sarde in saor con contorno di polenta; ottima la frittura mista di pesce, con le prelibate moeche oppure gli scampi alla busara. Un pasto così non poteva non concludersi con un classica nota di dolce: le spumiglie veneziane.