“Venivano da lontano e chiamarono questa terra Enotria, la terra del Krimisa, l’unico vino degno di essere servito agli Dei e ai vincitori dei giochi di Olimpia.” Ancora oggi lungo i crinali di questa mia terra che digradano verso l’azzurro Mar Ionio, vedo le gesta di Ulisse stregato da Calipso, ninfa dalle crespe chiome narrata da Omero e odo i profumi della vite e dell’ulivo, tanto decantati da Plinio. È in questa terra, l’antica Petelia, oggi Strongoli, dove si possono ammirare le vestigia delle basi dedicate a Magno Megonio, l’epigrafe dei Ginnasarchi e quella di Alcimo in memoria di Traiano, e ancora, il Castello, le Terme e la Necropoli delle Manche, che ho scelto di piantare la mia vita dedicandola alla produzione del vino e dell’olio. Era il 1973, quando decisi di acquistare la tenuta appartenuta ai Principi Campitello e Pignatello e in seguito ai Baroni Giunti, con il casolare risalente al 1600. Nello stesso anno ho avviato la trasformazione del terreno e sono nati, accanto agli ulivi secolari, i primi vigneti, da cui col tempo e sacrifici ho ottenuto il mio primo vino. Oggi l’Azienda Agricola Ceraudo si estende su 60 ettari, di cui 38 coperti da uliveti, 20 da vigneti e 2 da agrumeti Il mare, così vicino, tanto da sentirne il profumo trasportato dalla brezza al mattino, e il fruscio della risacca nelle quiete sere d’estate, è l’elemento caratterizzante. Qui non permette sbalzi termici così sensibili da nuocere alle coltivazioni; ogni chicco d’uva, ogni oliva, maturano sotto i raggi possenti di un caldo sole estivo. Terra, mare e sole, i componenti di un microclima esatto (perfetto), fatto di altri microelementi che fanno capo al lavoro e alla dedizione dell’uomo e che non è più lo stesso anche a pochi chilometri di distanza. Ecco le condizioni in cui faccio nascere e curo i miei prodotti, vino e olio dalle qualità organolettiche straordinarie che si esaltano solo se si rispettano leggi, tempi e gradi centigradi incompatibili con i ritmi impazziti della quotidianità
“Sin dall’inizio, ho intrapreso una strada nuova alquanto rischiosa, essendo stato tra i primi in Calabria ad applicare l’agricoltura biologica”.
I vigneti e gli uliveti vengono coltivati senza l’ausilio di prodotti chimici, ma prevedendo gli attacchi parassitari con capannine meteorologiche e trappole di ferormoni a richiamo sessuale.
Ha rivestito un ruolo di fondamentale importanza, da sempre, la ricerca della qualità totale, dalla coltivazione alla trasformazione del prodotto, rispettando e valorizzando il nostro territorio e microclima.
Tutte le fasi della produzione vengono gestite internamente, dando vita ad un microsistema simile a quello in uso nelle vecchie fattorie.
La produzione dell’azienda si aggira attorno alle 70.000 bottiglie di vino rosso, bianco e rosato, con denominazione I.G.T. (indicazione geografica tipica) Val di Neto. L’uva raccolta viene trasformata in cantina e la fermentazione dei mosti avviene a temperatura controllata.
La produzione dell’olio conta circa 30.000 bottiglie, le olive vengono raccolte all’invaiatura e lavorate immediatamente, per evitarne la decomposizione, con la tecnica della spremitura a freddo in ciclo continuo.
VINI E ACETI
OLI E OLIVE