Ci sono luoghi che hanno una forte identità, legati a spazi, forme, tradizioni e azioni che si ripetono nei secoli. È questo il caso de “il Castello delle Regine”, in Umbria, le cui morbide colline a perdita d’occhio vedono ripetersi dal 1500 i tempi e le attività umane per coltivare, potare, raccogliere e trasformare i prodotti. Gli ulivi (molti piantati 5 secoli fa), le vigne (alcune vecchie di 50 anni), l’allevamento di Chianina, gli orti, le foreste, i pascoli contribuiscono a creare un’atmosfera senza tempo eppure contemporanea nel mosaico delle tante attività. La proprietà si estende per 400 ettari attorno alla fortificazione denominata Castelluccio Amerino che domina la vallata indicata nei secoli come “Valle delle Regine” tra i comuni di Narni e Amelia, splendidi borghi di antica storia etrusca, romana e medioevale. La costruzione faceva parte della linea di fortificazioni edificate in luoghi strategici a controllo delle valli umbre da sempre percorse per raggiungere Roma dal nord. Dal 1500 i possedimenti e i terreni sono stati feudo di diverse famiglie patrizie del luogo, subendone le alterne vicende, finché l’attuale proprietà ha ricostituito e ampliato l’azienda, ripristinandone l’antica vocazione alla cultura della vite e dell’ulivo e puntando ad ottenere produzioni di massima qualità nel completo rispetto dell’ambiente. La filosofia è “il miglior vino dalla migliore terra”, assicurando che ogni passaggio, dalla produzione dell’uva alla vinificazione, impieghi tecniche naturali. La raccolta viene fatta a mano. Boschi lussureggianti, a prevalenza querce e lecci, si estendono per circa 200 ettari, circondando le vigne e gli uliveti; costituiscono fonte preziosa di ossigeno per l’ambiente e creano lo speciale microclima che assicura una forte escursione termica fra il giorno e la notte, fattore importante per la perfetta maturazione delle uve. Sempre nei boschi trovano rifugio e alimento gli animali da penna e i cinghiali. I terreni, con prevalenza di sabbia ed argilla, sono ricchi e fertili e danno prodotti che sono compiuta espressione di questa porzione di Umbria: i vini hanno suggestioni aromatiche e strutture robuste che sono rese eleganti da lunghi affinamenti in bottiglia. Gli 8.000 ulivi producono olio pregiato e gli orti e i giardini di erbe odorose forniscono le materie prime per le ricette proposte dal ristorante, dove tutto quel che viene servito è prodotto in azienda, come anche le succulente carni di Chianina e Cinta senese, vanto degli allevamenti dell’azienda, che godono di stabulazione semi brada nei 30 ettari di boschi e pascoli a disposizione degli animali. Le antiche case dei contadini sono state ristrutturate per ospitare i visitatori coinvolgendoli in questo spazio dello spirito, ricco di sostanza e di emozioni.
VINI E ACETI
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OLI E OLIVE