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30.04.2020

Primo Maggio, picnic in salotto con fave e pecorino

In tanti non vogliono rinunciare alla tradizione e i contadini consegnano a domicilio i prodotti per passare una giornata senza perdere i sapori di una volta

Arriva il primo kit per festeggiare il primo maggio con il classico picnic con i prodotti della tradizione regionale anche chiusi in casa, nel salotto, nei terrazzi o in giardino per i più fortunati. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che per iniziativa degli agricoltori di Campagna Amica in molte realtà è possibile acquistare speciali cestini per il pranzo al sacco oltre naturalmente a veri a propri menu completi o grigliate per la Festa del Lavoro, consegnati anche domicilio dagli agriturismi.

Per il primo maggio tutte le famiglie sono infatti ancora costrette a rimanere in casa contro il 23% degli italiani che lo scorso anno aveva programmato una gita, il 10% una vacanza, l’8% una visita ai parenti e il 7% la partecipazione a concerti e manifestazioni, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

A Roma, nella Capitale, il kit prevede gli ingredienti immancabili della festa quali vino dei castelli, formaggio pecorino, salame corallina, pane e le classiche fave fresche che nell’anno (bisestile) della pandemia hanno spesso la luna “storta”. Si tratta di un attaccamento al contrario del seme all’interno del baccello, con il filetto rivolto verso il basso, che si traduce in campagna in una resa produttiva inferiore rispetto al solito, sul quale sembra che anche le fasi lunari abbiano una qualche influenza. Non cambia nulla nell’abbinamento con il pecorino che unisce due prodotti della tradizione agroalimentare nazionale conosciuti entrambi fin dal tempo degli antichi romani ed è irrinunciabile in molte regioni come Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise.

Ma le proposte di Campagna Amica per il pacco salva picnic variano da regione a regione e se in Liguria contiene formaggi, salumi e focaccia, in Puglia a Bari il ‘Pacco Amico’ contiene fresche, pane di Altamura DOP, vino Nero di Troia, una caciotta di capra e la salsiccia di Faeto al finocchietto mentre in Veneto si sperimenta l’agribag con  uova sode con asparagi, frittata con cipolla, salame, pane biscottato e per dessert la fregolott, un dolce sbriciolato accompagnato da una bottiglia di Prosecco o per i puristi del rosso il tradizionale Merlot.

Si tratta solo della punta dell’iceberg del paniere di specialità offerte dall’agricoltura italiana che è oggi la più green d’Europa, con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio,, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari.  E l’Italia è anche leader nella biodiversità. Sul territorio nazionale ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole.

Un sistema che si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi, dal grano duro per la pasta al riso, dal vino alla gran parte dei prodotti ortofrutticoli e che alimenta la filiera agro alimentare strategica in questo momento di difficoltà per garantire la forniture di cibo sugli scaffali grazie al lavoro di 3 milioni di persone

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