23.09.2021

Fame nel mondo, il ruolo chiave dei Farmers’ Markets

Sconfiggere la fame nel mondo è uno degli obiettivi del Food System Summit iniziato oggi

Sconfiggere la fame nel mondo è uno degli obiettivi che i grandi della terra si son dati nella nuova Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Il tema è urgente ed è oggetto di interventi e iniziative da diversi decenni, da quando cioè ci si è resi conto che l’accesso al cibo è un diritto inalienabile dell’uomo (dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948). Eppure la fame non è mai stata sconfitta. Le ricette per affrontare tale urgenza possono essere numerose, ma una cosa è certa: la fame nel mondo non potrà mai essere sconfitta se prima di tutto non sarà riconosciuto a tutti i livelli il grande lavoro che gli agricoltori svolgono e se gli stessi non saranno considerati come parte attiva in questa battaglia. Come si può permettere agli agricoltori di ingaggiare la lotta alla fame? Campagna Amica crede con fermezza che la prima via da percorrere è quella che porta all’emancipazione degli agricoltori: il riconoscimento del valore assoluto del loro lavoro sia per fornire al mondo cibo di qualità, ma anche per preservare l’ambiente attraverso un uso intelligente delle risorse. La vendita diretta attraverso i Farmers’ Markets, organizzati e strutturati in modo professionale, sono l’unica via attualmente percorribile. D’altronde l’esperienza di Campagna Amica da questo punto di vista è ormai decennale.

Cosa abbiamo osservato in questi anni? Abbiamo constatato che i luoghi animati dai mercati sono strappati spesso all’incuria, diventano luoghi di comunità, di cultura dove l’acquisto di cibo stagionale, di qualità, del territorio è la parte fondamentale, ma non l’unica. Prima ancora del cibo, infatti, i mercati contadini diventano il fulcro di un rinnovato e ritrovato dialogo tra consumatori e produttori agricoli. Il valore non monetizzabile di questo dialogo è inestimabile. È per questi motivi che oltre a sfamare il mondo con prodotti abbiamo la necessità di sfamare gli uomini con le idee e il senso di comunità. Nasce così l’iniziativa della World Farmers Markets Coalition (WFMC) che raggruppa diverse associazioni dal mondo per consentire lo sviluppo di reti di mercati contadini in molti Paesi. Tra gli altri l’Italia, gli USA, il Canada hanno delle reti piuttosto sviluppate, il cui modello può essere esportate naturalmente con le dovute differenze tra paese e paese. Tornando al cibo venduto e distribuito nei mercati, esso diviene cibo etico, oggetto di scelta autonoma e consapevole da parte del consumatore che non lo sprecherà, imparerà come trattarlo per ottenerne il massimo beneficio. Un cibo di questo tipo non omologato, diversificato, frutto di tradizioni a volte millenarie, può essere il cibo che sconfiggerà la fame. È un cibo di comunità, vero che nasce dal lavoro degli uomini e agli uomini ritorna.

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