21.03.2020
Per difendere il territorio occorre quindi creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino le funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio
Nonostante a livello mondiale sia spesso attribuita all’agricoltura una grande responsabilità in termini percentuali nella conversione dei boschi e delle foreste, è necessario rivalutare l’importante ruolo dell’imprenditore agricolo come presidio culturale, sociale e territoriale
Un’elaborazione Coldiretti su dati Istat ha evidenziato che negli ultimi 20 anni si è dimezzata la superficie di bosco di proprietà delle aziende agricole e non c’è dunque più chi svolge attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza del bosco. Secondo Coldiretti, la perdita di terra agricola è il risultato di un modello di sviluppo sbagliato che ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni ben 2,15 milioni di ettari di terra coltivata.
Il legame tra agricoltura e aree boschive è molto stretto perché l’agricoltura sostenibile ha bisogno di aree verdi sane e produttive capaci di stabilizzare i suoli e il clima, regolare i flussi d’acqua, fornire un habitat naturale agli impollinatori e ai predatori naturali dei parassiti agricoli. Se ben integrate in paesaggi agricoli, foreste e alberi possono aumentare la produttività agricola, aiutando a fornire sicurezza alimentare a milioni di persone per le quali sono importanti fonti di cibo, energia e reddito durante i periodi difficili.
Per difendere il territorio occorre quindi creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino le funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Le aziende agricole che svolgono attività di agriturismo hanno un ruolo importante anche nella valorizzazione delle aree boschive grazie alle loro proposte di attività escursionistiche, tour in mountain bike o a cavallo, asili nei boschi, ecc
È importante, quindi, promuovere una nuova alleanza fra gli agricoltori, i cittadini e gli altri settori economici. Un’alleanza in cui agli agricoltori sia riconosciuto un protagonismo non solo come produttori di alimenti sani e salubri ma anche come coadiutori del mantenimento di beni pubblici come il paesaggio e la tutela ambientale. Un ruolo centrale anche dal punto di vista economico: è stato stimato che in Italia per ogni milione di euro speso in prevenzione del rischio idrogeologico si potrebbero risparmiare 5 milioni di euro in termini di riparazione dei danni causati dal dissesto idrogeologico.