07.02.2020
Una recente ricerca, contenuta nell’ING International Survey, dimostra che i cittadini del nostro Paese sono molto preoccupati per la questione ambientale e sarebbero disposti a favorire il principio delle 3 R, Riuso, Riciclo, Riduzione dei rifiuti in nome dell’economia circolare
Se potessimo ridurre a una semplice domanda la questione, ovviamente banalizzeremmo il tema che in realtà è decisamente complesso: quanto gli italiani hanno a cuore l’ambiente?
Una recente ricerca, contenuta nell’ING International Survey, dimostra che i cittadini del nostro Paese sono molto preoccupati per la questione ambientale e sarebbero disposti a perdere punti di PIL per favorire il principio delle 3 R, Riuso, Riciclo, Riduzione dei rifiuti in nome dell’economia circolare. L’economia circolare prende spunto dai cicli bio-geo-chimici che la natura da miliardi di anni mette in pratica sul pianeta. In pratica è il principio della conservazione della materia, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” applicato alla sostenibilità. In natura il motore di tutto è l’energia del sole.
Per l’uomo e le sue attività è sempre più urgente arrivare o per lo meno avvicinarci al 100% di utilizzo di quote energetiche rinnovabili. Intanto però è fondamentale non produrre rifiuti, ossia materia non più utilizzabile ma virare decisamente verso prodotti che possano essere sfruttati al 100% e, qualora si dovessero originare rifiuti, fare in modo che questi siano reinseribili in natura o riutilizzabili nei processi produttivi umani. Per lo studio citato, in Italia il 70% dei cittadini chiede questa attenzione alle aziende che però solo per il 47% è in condizione di adempiere a questa richiesta. Può sembrare incredibile, ma per lo studio in questione, gli italiani sono campioni di riciclo dei rifiuti e di riuso dei prodotti, significativamente di più dei “colleghi” europei.
Questo il quadro. E l’agricoltura?
L’agricoltura fa molto e può fare di più. D’altronde è anche il settore che soffre maggiormente le problematiche ambientali. Compostaggio, utilizzo responsabile delle risorse, poca chimica, vendita diretta e km zero, utilizzo di shoppers compostabili e riutilizzabili sono gli ingredienti della ricetta che Campagna Amica e Coldiretti mettono in campo per stringere quel patto con i consumatori necessario per un deciso passo verso la sostenibilità e l’economia circolare.
Oggi per i consumatori scegliere un acquisto etico vuol dire anche dare un segnale alla politica e all’economia: siamo pronti! Quando gli interessi di pochi saranno accantonati in nome della giustizia ambientale, sociale ed economica?