Notizie

08.03.2019

Speciale 8 marzo – Le donne nei Paesi in via di sviluppo e in Europa

Nelle aree rurali vive l’80% della popolazione più povera al mondo. Mentre nell'Unione Europea le donne rappresentano il 35,2% della forza lavoro agricola

Secondo la FAO, nelle aree rurali vive l’80% della popolazione più povera al mondo e nei Paesi in via di Sviluppo l’agricoltura è la principale attività lavorativa delle donne, che rappresentano il 45% della forza lavoro agricola: dal 20% in America Latina a quasi il 50% nell’Asia orientale e sud-est asiatico e Africa sub-sahariana, registrando in alcuni Paesi, quali Lesotho, Mozambico o Sierra Leone, la quota di oltre il 60%. Le condizioni di lavoro delle donne sono di gran lunga peggiori rispetto a quelle degli uomini, essendo impiegate in occupazioni inferiori o a basso salario. In Africa e in Asia, le donne di solito lavorano rispetto agli uomini 12-13 ore in più a settimana. Ma non si tratta solo di questo. L’accesso e il controllo delle risorse, a cominciare dalla terra, è fortemente penalizzante. In tutte le regioni del mondo, le donne hanno meno probabilità rispetto agli uomini di possedere la terra e i loro appezzamenti sono spesso di qualità inferiore. Meno del 20% dei proprietari terrieri del mondo sono donne. I dati dimostrano che quando le donne hanno lo stesso accesso degli uomini alle risorse produttive, ai servizi e alle opportunità economiche vi è un aumento significativo della produzione agricola e dei guadagni sociali ed economici immediati e di lungo periodo. È stato calcolato che i rendimenti agricoli aumenterebbero di quasi un terzo se le donne avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini. Di conseguenza, ci sarebbero fino a 150 milioni in meno di affamati nel mondo. I bambini hanno significativamente migliori prospettive per il futuro, quando le loro madri sono sane, in buone condizioni economiche e istruite. Soprattutto durante i primi 3 anni di vita. Si è visto inoltre che le donne reinvestono fino al 90% dei loro guadagni nelle loro famiglie – questo è denaro speso per l’alimentazione, la nutrizione, la sanità, la scuola e in attività generatrici di reddito – contribuendo a rompere il ciclo della povertà intergenerazionale.

È per questo che uno dei Global Goals della FAO è l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile. Perché sono ritenute fondamentali per il mandato della FAO volto al raggiungimento della sicurezza alimentare per tutti, al miglioramento della produttività agricola e alla piena partecipazione delle popolazioni rurali ai processi decisionali.

In Europa. Secondo i dati Eurostat sulla forza lavoro del 2017, nell’Unione Europea a 28 Stati (UE-28) le donne rappresentano il 35,2% della forza lavoro agricola. Tale percentuale risulta di 11 punti percentuali inferiore alla quota di donne sul totale della popolazione lavorativa (46,1%). Nei fatti, probabilmente, la realtà è molto più complessa di quella dettata dai numeri, in quanto spesso le posizioni lavorative ricoperte dalle donne nel settore agricolo assumono una dimensione informale e non risultano nelle statistiche ufficiali. Questo perché, in generale in Europa, così come in Italia, le aziende sono di dimensioni medio-piccole e per lo più a carattere familiare, dove l’aiuto dei componenti della famiglia non sempre è registrato.

Le donne rappresentano oltre il 40% della forza lavoro agricola in soli cinque Stati membri: Austria (45,9%), Slovenia (44,6%), Romania (43,4%), Grecia (41%) e Polonia (40,3%). Per contro, le percentuali più basse di donne contadine sono state segnalate in Danimarca (22,1%) e Irlanda (13,2%). C’è una stretta correlazione tra la percentuale di donne in agricoltura sia con la corrispondente quota maschile che con la propensione agricola dei Paesi. Infatti, i Paesi con quote significative di forza lavoro femminile sono proprio quelli dove anche la percentuale maschile è rilevante e hanno una importante propensione agricola.

Sotto l’aspetto manageriale, nel 2016 circa un terzo della gestione aziendale è assunta dalle donne, proporzione che negli anni è sempre aumentata anche se leggermente. Infatti in Europa le donne conduttrici sono passate dal 26,3% nel 2005 al 28,4% nel 2016.  Nello specifico, in Lituania e in Lettonia si registrano le percentuali più elevati di donne conduttrici (entrambe al 44,9%). Le percentuali più basse sono invece registrate nei Paesi Bassi (5,2%), a Malta (6,0%), in Danimarca (7,7%) e in Germania (9,6%), dove, appunto, la proporzione di donne, dal punto di vista manageriale, non supera il 10%.

Fonti

– FAO 2016 http://www.fao.org/news/story/it/item/461140/icode/

– Eurostat, “Agriculture, forestry and fishery statistics” 2018 https://ec.europa.eu/eurostat/documents/3217494/9455154/KS-FK-18-001-EN-N.pdf

– CREA, “Le donne in Agricoltura” (2016) www.crea.gov.it/wp-content/uploads/2016/03/REPORT-donne-in-agricoltura.pdf

– ISTAT, Annuario Statistico Italiano 2018 https://www.istat.it/it/files//2018/12/Asi-2018.pdf

 

LEGGI GLI APPROFONDIMENTI

Speciale 8 marzo – Una giornata per l’uguaglianza tra i generi

Speciale 8 marzo – Le donne in agricoltura e nella Rete di Campagna Amica

Speciale 8 marzo – I numeri del lavoro femminile in Italia

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

COOKIE POLICY

I cookie sono piccoli file di testo che i siti visitati inviano al terminale dell'utente, dove vengono memorizzati, per poi essere ritrasmessi agli stessi siti alla visita successiva.
Il Sito utilizza cookie tecnici, sia propri che di terze parti. Tali cookie, essendo di natura tecnica, non richiedono il preventivo consenso dell’Utente per essere installati ed utilizzati.
Il Sito utilizza, inoltre, cookie di profilazione di terze parti. Con riguardo a tali cookie, il consenso dell’Utente si assume prestato ogniqualvolta l’utente faccia click sul tasto “Accetto”, presente all’interno del banner che appare nella homepage. L’Utente può, in ogni caso, revocare in un secondo momento il proprio consenso all’installazione di tali cookie.

In particolare, i cookie utilizzati nel Sito sono riconducibili alle seguenti sottocategorie:
- cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del Sito. Non essendo memorizzati sul computer dell’utente, svaniscono con la chiusura del browser;
- cookie analitici, con cui sono raccolte e analizzate informazioni statistiche sul numero degli utenti e sulle visite al Sito;
- social widgets e plugin: alcuni widgets e plugin messi a disposizione dai social network possono utilizzare propri cookies per facilitare l’interazione con il sito di riferimento;
- cookie di profilazione, che sono utilizzati per raccogliere informazioni sulle preferenze e abitudini espresse dall’utente durante la propria navigazione e quindi rendere le inserzioni pubblicitarie fornite dalle terze parti più coinvolgenti e mirate.

Di seguito sono elencati i cookie di terze parti installati sul Sito. Per ciascuno di essi è riportato il link alla relativa informativa sul trattamento dei dati personali effettuato e sulle modalità per l’eventuale disattivazione dei cookie utilizzati. In merito ai cookie di terze parti, il Titolare ha unicamente l'obbligo di inserire nella presente policy il link al sito della terza parte. È a carico di tale soggetto, invece, l'obbligo dell'informativa e dell'indicazione delle modalità per l'eventuale consenso e/o disattivazione dei cookie.
- Google Analytics: Informativa | Opt Out

I cookie possono essere disabilitati dall’utente modificando le impostazioni del browser sulla base delle istruzioni rese disponibili dai relativi fornitori ai link elencati di seguito.

- Internet Explorer
- Mozilla Firefox
- Google Chrome
- Apple Safari
- Opera

Chiudi