Agricoltura sociale

20.02.2019

Gli animali come cura, l’esperienza di Temple Grandin

La straordinaria storia di una bambina affetta da autismo, già bollata dalla società come persona disabile e destinata a una vita in istituto di cura. Che, grazie all'interazione con il bestiame della sua fattoria, è divenuta uno dei maggiori esperti mondiali di benessere animale

tratto dall’articolo di Jonathan Knutson – Forum News Service del 23 gennaio 2019

Di seguito la sintesi della conferenza di Temple Grandin, professoressa di scienze zootecniche alla Colorado State University. La dottoressa Temple Grandin, oggi 71 enne, è un’esperta progettista di attrezzature per la movimentazione e gestione del bestiame e relatore sui temi dell’autismo e della zootecnia.

Temple Grandin ripercorre la sua storia personale da che, bambina affetta da autismo e già bollata dalla società come persona disabile e destinata a una vita in istituto di cura, all’età di 14 anni a seguito del divorzio dei genitori, si trasferisce con la madre e il suo nuovo compagno in un ranch in Arizona. Qui per la prima volta entra in contatto con il bestiame e il mondo dell’allevamento.

Da questo semplice contatto la Grandin ha costruito una straordinaria e peculiare carriera, che la vede oggi tra i maggiori esperti mondiali di benessere animale applicato alla progettazione di attrezzature per la movimentazione e gestione del bestiame in allevamenti. Al contempo è un importante riferimento per tutte le persone affette da autismo.

Grazie al suo lavoro, iniziato negli anni ’70 negli allevamenti americani, periodo in cui ricorda la Grandin, era lungi dal comparire ogni normativa sul benessere animale, molti sono stati i progressi. Tre cose che danno un’idea dell’impatto del lavoro della Grandin: la sua vita è stata protagonista di un film premiato nel 2010; l’inserimento da parte del Times nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo nel 2010; ha lavorato come consulente per le principali compagnie della filiera della zootecnia da carne, tra cui McDonald’s, permettendo di migliorare la gestione e il benessere dei capi in allevamento.

Sebbene la Grandin nel corso della conferenza abbia parlato principalmente di bestiame, dal racconto della propria storia personale ha espresso il suo punto di vista anche su una serie di altri argomenti. La Grandin vede infatti con preoccupazione il fatto che in America (e nelle società moderne in genere) sono troppi i giovani a cui è negata ogni opportunità di partecipare ad attività che li mettano in contatto con quelle che potrebbero essere potenziali carriere e sbocchi professionali e che ne facciano emergere e coltivare le competenze ed abilità personali. “Non puoi interessarti alle cose, se non ne vieni messo in contatto, se non ne fai esperienza”, questo per ogni settore professionale, dall’agricoltura al divenire attore, o meccanico, o cuoco. E’ preoccupante che molti bambini che vivono nelle città siano totalmente disconnessi dal mondo pratico. La Grandin porta ad esempio alcuni dei ragazzi che frequentano i suoi corsi in “gestione del bestiame” che non hanno mai utilizzato un righello o un metro, limitando la loro abilità di realizzare disegni in scala, importanti per progettare attrezzature per il bestiame.

La Grandin precisa “Quando sei disconnesso da ciò che è pratico, ti trovi nell’astratto, credendo che tutto sia perfetto”; anche a seguito della diffusione delle nuove tecnologie oggi sono sempre più le persone che hanno unicamente esperienza della sfera “astratta” e sempre meno quelle che possono beneficiare anche dell’esperienza con attività pratiche. Ciò ha ripercussioni sullo sviluppo cognitivo, soprattutto nei giovani.

L’autismo si riferisce a un ampio spettro di condizioni, che includono problemi con le abilità sociali, comportamenti ripetitivi, comunicazione non verbale. La Grandin sottolinea come le abilità delle persone con autismo variano notevolmente e che le persone con autismo necessitano dell’opportunità di far emergere e testare queste abilità, attraverso l’esperienza pratica di contesti ed attività diversi.

In Italia è possibile per bambini e adulti fare esperienze pratiche di natura ed essere accompagnati nell’esperienza con gli animali anche presso le aziende agricole che si occupano di agricoltura sociale e di didattica in fattoria. Cerca le aziende di agricoltura sociale della rete di Campagna Amica più vicine a te. Come suggerisce la Grandin, da una semplice esperienza può nascere una sorprendente passione.

Per approfondire le esperienze della dottoressa  Grandin consigliamo la lettura de “La Macchina degli abbracci. Parlare con gli animali”, che ne ripercorre la storia e la carriera lavorativa.

A diciotto anni Temple Grandin si costruì una macchina per gli abbracci. Aveva visto che le mucche diventavano mansuete dentro la gabbia di contenimento usata dal veterinario per visitarle, e aveva intuito che uno strumento simile avrebbe potuto calmare anche lei. Così, con due assi di compensato che si stringevano dolcemente ai lati di una panca, realizzò lo strano congegno. Che funzionò a meraviglia. E Temple, giovane autistica con molti problemi di relazione, capì di avere una speciale affinità con gli animali. E capì che per essere felice avrebbe dovuto studiarli e stare con loro il più possibile. […]. Ma che cosa hanno in comune gli individui autistici e gli animali? Rispondono agli stimoli esterni in modo diverso dalla norma, e tuttavia secondo regole precise, con un linguaggio interiore coerente e un’attenzione concentrata su particolari visivi, uditivi e tattili che a noi sfuggono del tutto. Per Temple, incapace di capire i rituali della socialità, un abbraccio non è, ad esempio, che un sovraccarico sensoriale di impulsi contraddittori. Ecco perché deve rifugiarsi dentro una macchina, se vuole provare senza complicazioni quel piacere. Agli animali capita lo stesso con una grande varietà di stimoli, che interpretano secondo i loro codici specifici. Un impermeabile giallo appeso a un cancello per noi non ha alcun significato particolare, ma per una mucca è un segnale, che può scatenare reazioni di panico. Per scoprire questa correlazione inaspettata occorre una mente fuori dal comune, in grado di vedere la realtà dal punto di vista dell’animale. Capire il linguaggio degli animali non è solo un’avventura intellettuale, ma anche un modo concreto per imparare a comunicare con loro: grazie a una donna autistica e al suo affascinante mondo interiore, oggi siamo in grado di farlo. (Fonte: Adelphi)

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