23.10.2018
Un solo albero può azzerare quasi 4mila chili di anidride carbonica in 20 anni di vita. Ma in Italia ogni abitante dispone in città di appena 31 metri quadrati di verde urbano
Arrivano gli alberi anti smog in grado di catturare quasi 4.000 chili di anidride carbonica (CO2) nell’arco di vent’anni di vita, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. Dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo anche nel proprio giardino è possibile ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che ogni anno in Italia causano circa 80.000 morti premature secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente. Una vera e propria emergenza che ha portato diverse regioni d’Italia, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia Romagna ad adottare stringenti limitazioni al traffico di auto e camion per ridurre polveri e gas nell’ambiente.
Al primo posto tra le piante mangia smog c’è l’Acero Riccio che raggiunge un’altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni, fra i 10 e i 15 cm con al termine una punta spesso ricurva da cui deriva l’appellativo di “riccio”: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3.800 chili di CO2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento e di abbattimento delle isole di calore negli ambienti urbani. A pari merito, con 3.100 chili di CO2 aspirate dall’aria, ci sono poi la Betulla verrucosa, in grado di crescere sui terreni più difficili e considerata albero sacro presso i Celti e le tribù germaniche, e il Cerro che può arrivare fino a 35 metri di altezza.
Il Ginkgo Biloba che è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa, oltre ad assorbire 2.800 chili di CO2 vanta anche un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità a tutti i terreni compresi quelli urbani. Fra gli alberi anti smog troviamo il Tiglio, il Bagolaro che è fra i più longevi con radici profonde e salde come quelle dell’Olmo campestre. Il Frassino comune è un altro gigante verde che può arrivare a 40 metri mentre l’Ontano nero è il piccolino del gruppo con un’altezza media di 10 metri ma che nonostante le dimensioni ridotte riesce a bloccare fino a 2600 chili di CO2 e a garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi.
Una opportunità per oltre la metà degli italiani che ha il pollice verde nei giardini, negli orti e sui terrazzi, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato capace di catturare lo smog. Le piante concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31 metri quadrati di verde urbano ma la situazione peggiora per le metropoli con valori che vanno dai 22 di Torino ai 17,9 di Milano fino ai 13,6 di Napoli. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione delle misure restrittive alla circolazione scattate a Milano per il superamento dei livelli consentiti di polveri sottili (PM10) nell’aria per quattro giorni consecutivi e dell’iniziativa #VIALIBERA che domenica a Roma dedicherà alcune strade del centro a pedoni e ciclisti.
A pesare quest’anno è stato un autunno particolarmente secco con la caduta del 61% di precipitazioni in meno a settembre lungo la Penisola ma anche la carenza di verde visto che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato che concorre a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.
LA TOP TEN DELLE PIANTE ANTI SMOG
TOP TEN | SPECIE | CO2
CATTURATA (tonnellate In 20 anni) |
CAPACITA’
ANTI INQUINANTI GASSOSI |
CAPACITÀ
ANTI POLVERI |
CAPACITÀ
TOTALE DI MITIGAZIONE |
1 | Acero riccio
(Acer platanoides) |
3,8 |
ALTA |
MEDIA |
OTTIMA |
2 | Betulla verrucosa (Betula pendula) |
3,1 |
ALTA |
MEDIA |
OTTIMA |
3 | Cerro
(Quercus cerris) |
3,1 |
ALTA |
MEDIA |
OTTIMA |
4 | Ginkgo
(Ginkgo Biloba) |
2,8 |
ALTA |
ALTA |
OTTIMA |
5 | Tiglio nostrano
(Tilia Plathyphyllos) |
2,8t |
ALTA |
ALTA |
OTTIMA |
6 | Bagolaro
(Celtis australis) |
2,8t |
ALTA |
ALTA |
OTTIMA |
7 | Tiglio selvatico
(Tilia cordata) |
2,8t |
ALTA |
ALTA |
OTTIMA |
8 | Olmo comune
(Ulmus minor) |
2,8t |
ALTA |
MEDIA |
OTTIMA |
9 | Frassino comune
(Fraxinus excelsior) |
2,8t |
ALTA |
MEDIA |
OTTIMA |
10 | Ontano nero
(Alnus glutinosa) |
2,6t |
ALTA |
MEDIA |
OTTIMA |
Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Cnr