LE RICETTE DEI NOSTRI CUOCHI CONTADINI
20.08.2018
Oltre alle molteplici proprietà, è utilizzata anche in cucina per accompagnare particolari piatti di carne
La prugna, Prunus domestica, appartenente alla famiglia delle Rosacee, è originaria della zona del Caucaso e cominciò a essere coltivata in Siria, principalmente a Damasco; i Romani, verso il 150 a.C., la introdussero nell’area del Mediterraneo, ma furono i Cavalieri della Prima Crociata a portarla in tutta l’Europa intorno al 1200 d.C., dapprima in Francia, poi in Germania e così via. La prugna sarebbe stata chiamata così, quindi, per il suo colore scuro, simile a qualcosa di bruciato, oppure per l’antica abitudine di usare il legno di pruno per il fuoco.
Le prugne sono frutti oblunghi o tondi, con polpa filamentosa e buccia di colore giallo o rosso-violaceo, ma che può assumere anche altre colorazioni, verde-rosacea oppure blu intenso, e ciò non indica tempi diversi di maturazione, ma solo varietà differenti. Generalmente, è possibile staccare con facilità il nocciolo dalla polpa, ma esistono varietà in cui tale operazione risulta più difficile. Una volta acquistata, la polpa deve risultare morbida, ma non molle al tatto: bisogna controllare che il colore della buccia sia tipico di quella varietà e non devono essere presenti tagli o ammaccature. Il periodo di maturazione è generalmente il mese di Luglio, anche se è possibile trovarle fino a fine agosto, oppure durante tutto l’anno se consumate essiccate. Occorre infine ricordare che prugne troppo dure o dal colore pallido, una volta raccolte, difficilmente giungono a maturazione.
Proprietà
La prugna ha una marcata concentrazione di zuccheri e sali minerali, oltre al maggiore apporto calorico, ma risulta più povera di vitamine. Nella polpa sono stati isolati polifenoli e flavonoidi, che hanno effetto contro i radicali liberi.
Grazie al loro contenuto di vitamine, le prugne sono un valido aiuto contro la stanchezza. Il frutto, inoltre, stimola la funzione intestinale: sono utili in caso di stitichezza.
La prugna a buccia gialla è quella con il più elevato contenuto di fibre, mentre la prugna a buccia rossa è la più ricca di antiossidanti.
Le prugne secche sono più ricche di nutrienti, ma hanno un potere calorico oltre 4 volte superiore rispetto alle prugne fresche. Le prugne non sono alleate di chi soffre di colite, in quanto il loro consumo può aumentare gonfiori e spasmi.
In cucina
La prugna può essere utilizzata per la preparazione di marmellate, le quali possono fare da contorno anche a primi piatti; le prugne secche possono essere utilizzate per secondi piatti a base di carne di maiale o di pollo.