28.06.2018
Aumenta la presenza dei prodotti bio sugli scaffali della Grande distribuzione organizzata. Nei mercati, fattorie e agriturismi di Campagna Amica ai metodi di coltivazione green si aggiungono anche filiera corta e km zero
È boom di prodotti biologici nella Grande distribuzione, che oltrepassano lo spazio commerciale fino a poco tempo fa appannaggio solamente ai negozi specializzati per il settore. Dopo un triennio che ha visto un’impennata delle vendite a tassi annui tra il 18 e il 19%, il biologico è tornato a crescere a un tasso del 10.5% rispetto al solo 2,8% dell’alimentare nella sua totalità (dati Nielsen/Assobio). Nei supermercati le vendite sono aumentate del 15,8% e quelle degli ipermercati a +11,7%. In particolare viene segnalato che dei 1.522 milioni di maggiori vendite di alimentari nell’ultimo anno, 156 milioni derivano da prodotti biologici.
Cresce anche il numero di referenze bio, aumentate del 18%, mentre nell’ultimo anno 1,3 milioni di famiglie in più sono diventate consumatrici abituali con il biologico che entra ormai ogni settimana nel carrello di 6.5 milioni di famiglie (26% del totale) e altrettanti son diventati i nuovi acquirenti. Le famiglie che acquistano almeno saltuariamente prodotti biologici sono 21,8 milioni, l’88% del totale.
Questi numeri danno il senso della crescente consapevolezza dei consumatori verso il cibo sano, di qualità e a basso impatto ambientale. Un trend che si riscontra anche presso i clienti – molto dei quali ormai fidelizzati – dei mercati, delle fattorie e degli agriturismi di Campagna Amica, dove oltre a una spesa di qualità, c’è il plus del poter mangiare locale, tagliando i passaggi dal produttore al consumatore e riducendo al minimo il trasporto delle merci: un modo efficace per abbattere l’immissione di gas inquinanti nell’atmosfera.
In fatto di buon cibo il nostro paese fa scuola anche all’estero. Con quasi 60mila aziende agricole biologiche l’Italia è leader in Europa del coltivare “secondo natura” mentre 40mila aziende agricole sono impegnate nel custodire semi o piante a rischio di estinzione. Siamo anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari che non superano lo 0,6% (dati Coldiretti).
Numeri significativi arrivano pure dai singoli comparti produttivi, come ad esempio quello enologico, dove il tasso di crescita in valore delle vendite per il vino bio nel 2017 è stato superiore di venti volte quello della media del settore. Le vigne Made in Italy al “naturale” sono praticamente raddoppiate negli ultimi cinque anni con Sicilia, Puglia e Toscana che salgono nell’ordine sul podio delle Regioni con maggiore superficie biologica a vigneto e rappresentano insieme i due terzi del totale nazionale. E a crescere sono anche le aziende agricole con i vigneti coltivati secondo le tecniche della biodinamica codificate nel 1924 da Rudolf Steiner che rappresentano ben il 20% delle oltre 4mila realtà presenti in Italia.