08.05.2018
L’innovazione migliora la produttività delle aziende e la sicurezza dei consumatori. Alla scoperta dell’Agricoltura 4.0 con Inipa-Coldiretti Education
Dai sensori nei campi ai trattori intelligenti, dai droni alla logistica, dallo smart packaging alle “etichette parlanti”, le tecnologie dell’agricoltura di precisione (Internet of Things e Big Data Analytics) e quelle dell’agricoltura interconnessa (Internet of Farming) sono l’essenza dell’Agricoltura 4.0. Secondo l’ultimo rapporto del Politecnico di Milano, sono oltre 300 le soluzioni smart nel settore agroalimentare già presenti in Italia, suddivise per i loro diversi usi: dalla produzione, trasformazione e distribuzione fino al consumo finale.
L’80% dell’offerta tecnologica 4.0 per l’agricoltura è destinata alla fase di coltivazione, in particolare per ortofrutticolo, cerealicolo e vitivinicolo, anche se in 1 caso su 2 le soluzioni sono utilizzabili a prescindere dal settore agricolo di riferimento. Solo il 12% delle soluzioni offerte alle imprese agricole è però a supporto della pianificazione aziendale. In termini di attività, il 48% delle soluzioni abilita mappatura e monitoraggio di terreni e coltivazioni, il 42% monitoraggio e controllo delle attività dei macchinari agricoli e il 35% irrigazione e fertilizzazione mirata.
Agricoltura 4.0: sostenibilità e sicurezza alimentare
Oltre a rendere economicamente più efficienti i processi produttivi, il vantaggio dell’agricoltura 4.0 sta nel monitoraggio dell’impatto sociale e ambientale di un prodotto agroalimentare, nelle operazioni di produzione, trasformazione e distribuzione. Attraverso l’analisi incrociata di fattori ambientali, climatici e colturali, è infatti possibile stabilire con la più alta accuratezza il fabbisogno irriguo e nutritivo delle coltivazioni, prevenire patologie, identificare infestanti prima che proliferino, compiere interventi mirati, risparmiare tempo e risorse, incidere sulla qualità dei prodotti, la resa delle coltivazioni e le condizioni di lavoro. Una azienda su quattro si è poi concentrata soprattutto sugli aspetti legati all’impatto ambientale, al benessere degli animali e alle tradizioni agroalimentari dei territori, mentre il 46% ha sfruttato queste tecnologie per migliorare la sicurezza alimentare.
Agricoltura 4.0 e tracciabilità
Digitalizzazione e agricoltura 4.0 possono quindi contribuire alla crescita competitiva delle filiere agroalimentari nazionali e incidere positivamente sul lavoro agricolo e sul consumo finale. Il 51% delle aziende che hanno finora utilizzato l’innovazione tecnologia e digitale 4.0, lo hanno fatto proprio per valorizzare la qualità dell’origine, come nel caso del vino e di altri prodotti ad alto valore aggiunto. Un’accurata raccolta e analisi di Big Data “dal campo alla tavola” permette ad esempio di tracciare al 100% la filiera. Il consumatore finale può quindi sapere con maggiore precisione la storia completa del cibo che acquista, l’origine, i suoi valori nutrizionali e poi decidere se acquistarlo direttamente dal produttore più vicino o nei mercati contadini che vendono prodotti di stagione a “km 0”. I settori finora più interessati dall’innovazione tecnologica per la tracciabilità sono stati quelli ortofrutticolo, la filiera delle carni e i prodotti lattiero-caseari.
La rivoluzione 4.0 dai campi alla tavola
La rivoluzione 4.0 applicata alla distintività dell’agroalimentare italiano può contribuire a dare maggiore valore aggiunto ai prodotti alimentari locali e difendere così le eccellenze tipiche del made in Italy. Ma l’adozione delle aziende agroalimentari di nuovi modelli di business in termini di agricoltura 4.0 incontra ancora una limitata e poco diffusa consapevolezza. Ad esempio poco più di 1 azienda su 10 ha impiegato l’innovazione digitale per migliorare la qualità del servizio o comunicare ai consumatori informazioni di prodotto e di processo (come consigli nutrizionali, origine, tracciabilità, impatto ambientale).
C’è quindi la necessità di formare e sensibilizzare le aziende agricole sulle opportunità delle tecnologie 4.0 per l’agricoltura, anche attraverso l’erogazione di servizi e consulenza per la promozione di best practices. Per ora però la rivoluzione tecnologica 4.0 coinvolge solo l’1% della superficie coltivata in Italia, un piccolo e importante passo verso l’obiettivo fissato dal Mipaaf del 10% da raggiungere entro il 2021. L’integrazione di queste tecnologie nelle aziende agricole potrà in futuro garantire più qualità ai prodotti e una maggiore ottimizzazione delle filiere, a beneficio anche dei consumatori. Ma prima che la rivoluzione 4.0 arrivi anche sulle nostre tavole, affidiamoci ai Mercati degli Agricoltori e agli agriturismi di Campagna Amica, dove il cibo giusto è garantito!