Notizie

19.04.2018

Glifosato, il Parlamento Ue faccia come Barilla

Moncalvo: Italia voti contro la ratifica del trattato di libero scambio con il Canada

Il Parlamento ha l’opportunità di fermare le importazioni di grano al glifosato destinate alla produzione di pasta come hanno già fatto i principali gruppi industriali italiani che hanno annunciato di non aver firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada dove il potente erbicida viene utilizzato in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Italia dove questa pratica è vietata. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nel nuovo Parlamento appena uscito dalle urne ci sono le condizioni per bocciare la ratifica del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Europa e Canada, entrato in vigore il 21 settembre 2017 in via provvisoria a livello europeo, proprio in attesa dei pronunciamenti nazionali.

L’Italia deve intervenire per difendere la sicurezza ambientale e alimentare dei propri cittadini dopo che anche i principali gruppi industriali hanno motivato la loro scelta per l’impossibilità dei produttori canadesi di rispettare i parametri qualitativi per effetto dell’utilizzo del glifosato prima del raccolto. “Ci auguriamo che il rinnovato Parlamento metta al più presto in calendario il voto sulla ratifica del trattato di libero scambio con il Canada che è in vigore in via provvisoria da oltre sei mesi senza il necessario pronunciamento della volontà popolare previsto dalle normative” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia sulla sicurezza mentre è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della salute, garantendo che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali nazionali ci sia un percorso di qualità”.

Un pronunciamento atteso contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia contro il quale con la mobilitazione della Coldiretti hanno già espresso contrarietà 14 regioni, 18 province 2.400 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine. Il Ceta azzera strutturalmente i dazi per l’importazione in una situazione in cui un pacco di pasta su sette prodotto in Italia è fatto con circa 720 milioni di chili di grano canadese trattato con glifosato. E pesa anche l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero da un Paese dove si utilizzano ormoni della crescita vietati in Italia. Per la prima volta nella storia l’Unione Europea si legittima peraltro in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma sarà anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan. La svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma si è dimostrata essere soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi, dal Giappone ai Mercorsur che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni. Secondo la Coldiretti su un totale di 293 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato.

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

COOKIE POLICY

I cookie sono piccoli file di testo che i siti visitati inviano al terminale dell'utente, dove vengono memorizzati, per poi essere ritrasmessi agli stessi siti alla visita successiva.
Il Sito utilizza cookie tecnici, sia propri che di terze parti. Tali cookie, essendo di natura tecnica, non richiedono il preventivo consenso dell’Utente per essere installati ed utilizzati.
Il Sito utilizza, inoltre, cookie di profilazione di terze parti. Con riguardo a tali cookie, il consenso dell’Utente si assume prestato ogniqualvolta l’utente faccia click sul tasto “Accetto”, presente all’interno del banner che appare nella homepage. L’Utente può, in ogni caso, revocare in un secondo momento il proprio consenso all’installazione di tali cookie.

In particolare, i cookie utilizzati nel Sito sono riconducibili alle seguenti sottocategorie:
- cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del Sito. Non essendo memorizzati sul computer dell’utente, svaniscono con la chiusura del browser;
- cookie analitici, con cui sono raccolte e analizzate informazioni statistiche sul numero degli utenti e sulle visite al Sito;
- social widgets e plugin: alcuni widgets e plugin messi a disposizione dai social network possono utilizzare propri cookies per facilitare l’interazione con il sito di riferimento;
- cookie di profilazione, che sono utilizzati per raccogliere informazioni sulle preferenze e abitudini espresse dall’utente durante la propria navigazione e quindi rendere le inserzioni pubblicitarie fornite dalle terze parti più coinvolgenti e mirate.

Di seguito sono elencati i cookie di terze parti installati sul Sito. Per ciascuno di essi è riportato il link alla relativa informativa sul trattamento dei dati personali effettuato e sulle modalità per l’eventuale disattivazione dei cookie utilizzati. In merito ai cookie di terze parti, il Titolare ha unicamente l'obbligo di inserire nella presente policy il link al sito della terza parte. È a carico di tale soggetto, invece, l'obbligo dell'informativa e dell'indicazione delle modalità per l'eventuale consenso e/o disattivazione dei cookie.
- Google Analytics: Informativa | Opt Out

I cookie possono essere disabilitati dall’utente modificando le impostazioni del browser sulla base delle istruzioni rese disponibili dai relativi fornitori ai link elencati di seguito.

- Internet Explorer
- Mozilla Firefox
- Google Chrome
- Apple Safari
- Opera

Chiudi