21.03.2018
Secondo il rapporto di valutazione globale delle foreste elaborato dalla FAO, dal 1990 a oggi sono andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta
Le foreste nel mondo sono distribuite in modo non uniforme, con poco meno della metà (45%) nelle zone tropicali, circa un terzo (31%) nelle zone boreali e aree di minore entità nelle zone temperate (16%) e subtropicali (8%).
Secondo il rapporto di valutazione globale delle foreste elaborato dalla FAO (2015), dal 1990 a oggi sono andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta: un’area equivalente per dimensioni quasi all’intero Sud Africa. Mentre nel 1990 le foreste costituivano il31,6% del territorio mondiale (circa 4.128 milioni di ettari), nel 2015 questo dato è sceso al 30,6%, ossia circa 3.999 milioni di ettari.
Dal 1990 ad oggi, la maggior parte della deforestazione ha avuto luogo nelle aree tropicali. Al contrario, nei paesi temperati l’area netta di foreste è aumentata mentre non vi sono stati cambiamenti rilevanti nelle regioni boreali e subtropicali. Tuttavia, data la crescita della popolazione mondiale, la superficie media di foresta pro-capite è diminuita principalmente nelle zone tropicali e subtropicali e in tutte le altre regioni climatiche, con eccezione della temperata, dove la popolazione rurale è generalmente in diminuzione.
Sebbene il rapporto della FAO evidenzi che il tasso di deforestazione globale netto negli ultimi 25 anni si sia ridotto di oltre il 50% (passando dallo 0,18% dei primi anni 90 allo 0,08% nel periodo 2010-2015) questo tema rimane una questione di profonda preoccupazione.
È infatti la superficie forestale naturale (pari al 93% della superficie forestale del mondo) a registrare il calo maggiore, mentre aumenta l’area di foresta piantata, spesso stabilita per la produzione e che, se ben gestita, può fornire vari beni forestali e servizi e contribuire a ridurre la pressione sulle foreste naturali.
Secondo uno studio olandese, pubblicato su Science Advances all’inizio del 2017, la superficie delle foreste incontaminate è diminuita del 7,2% a livello mondiale nel periodo tra il 2000 e il 2013. Se nel 2000 sono state individuate IFL (Intact Forest Landscape) in 65 paesi, di cui due terzi in Russia, Brasile e Canada, dopo 13 anni la riduzione delle foreste nei primi tre paesi ha toccato il 52%. Se la perdita di IFL dovesse continuare al tasso medio registrato tra il 2000 e il 2013 nei prossimi 20 anni Paraguay, Laos, Cambogia e Guinea equatoriale perderebbero la loro intera area IFL e entro 60 anni altri 15 paesi subirebbero la stessa sorte.
Oltre a garantire cibo, energia e stabilità economica, le foreste sono indispensabili per il terreno e il clima e, se ben integrate con il settore agricolo, ne possono aumentare la produttività. Inoltre, le foreste naturali contribuiscono a conservare genotipi e a mantenere la composizione di specie arboree naturali fornendo habitat vitali a specie in pericolo. Le foreste sono infatti ricche di diversità biologica e ospitano più della metà delle specie terrestri di animali, piante e insetti. Attualmente la superficie forestale designata alla conservazione della biodiversità rappresenta il 13% delle foreste nel mondo, vale a dire 524 milioni di ettari, con le aree più grandi in Brasile e negli Stati Uniti.
Il rapporto della FAO evidenzia che negli ultimi 25 anni la gestione delle foreste è migliorata: un numero crescente di aree forestali è stato protetto e molti paesi stanno migliorando la gestione, la misurazione e il monitoraggio delle risorse forestali, con un maggior coinvolgimento delle comunità locali nella pianificazione e nelle politiche di sviluppo. Tuttavia la minaccia della perdita di biodiversità persiste ed è probabile che continui a causa della deforestazione, del degrado forestale, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.
FONTI
FAO (2015). The Global Forest Resources Assessment (FRA)
INFC (2015). Terzo inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio
CREA (2017). Tutela e valorizzazione del patrimonio forestale italiano. Una sfida per il futuro.