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24.12.2017

Natale ai fornelli, 86% degli italiani festeggiano in casa

Poco più di 3 ore per preparare il pranzo del 25 dicembre. Il menu resta fortemente legato alla tradizione Made in Italy

L’86 per cento degli Italiani consumerà a casa propria o di parenti e amici il pranzo di Natale che richiede in media 3,3 ore di lavoro ai fornelli nelle famiglie. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè che testimonia uno storico ritorno al “fai da te” casalingo che non si registrava da oltre cinquanta anni.

Tra quanti sono impegnati ai fornelli la maggioranza del 59% resterà in cucina meno di tre ore, il 23% da tre a cinque ore e il 18% oltre cinque ore. Il ritorno in cucina è confermato dal fatto che ben il 46% dei responsabili della preparazione dei pasti dichiara di preparare personalmente i dolci della tradizione da offrire sulla tavola delle feste. Una tendenza che spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, con una predisposizione elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine.

Il menu resta fortemente legato alla tradizione Made in Italy come dimostra il fatto che il 90% degli Italiani porterà in tavola lo spumante che è il prodotto della ricorrenza più presente seguito dal panettone che con il 76% si posiziona davanti al pandoro che finirà sul 70% delle tavole.  La frutta locale scelta dal 90% degli italiani batte nettamente quella esotica o fuori stagione alla quale comunque non rinuncia il 43% degli italiani. La novità di quest’anno è l’arrivo in tavola dei cosiddetti superfood ai quali sono associate specifiche proprietà salutistiche. Più di un italiano su quattro 26% li porterà in tavola con un positiva tendenza a riscoprire quelli della “nonna” dalle noci al farro, dalle visciole alla roveja rispetto a cibi di diventati di gran moda in Italia, dallo zenzero alle bacche di goji, che provengono in gran parte dalla Cina che è ai vertici per gli allarmi sanitari. Si assiste anche a una fortissima attrazione verso il fai da te casalingo con ben il 48% delle famiglie che preparerà in casa almeno un dolce tipico delle feste.

L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più importante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,8 miliardi di euro, il 10% in più dello scorso anno, secondo la Coldiretti. Nel tour de force enogastronomico di quasi due settimane gli Italiani faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci.

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