Se tornando da New York, ci imbarchiamo su un aereo alle sette di sera quando arriveremo in Europa, cioè sette ore dopo, a causa del fuso orario il nostro orologio segnerà le sette del mattino, ma per il nostro corpo saranno le due del mattino. Questo sfaserà tutto la nostra programmazione interna con una fiacca così fastidiosa che prende il nome di jet lag o “ritardo da jet”.
La differenza di fuso orario crea stanchezza, nervosismo e irritabilità. Purtroppo non si riesce a dormire durante la notte, per poi pisolare durante il giorno. E avere sempre questa sensazione di stanchezza terribile. Sicuramente l’alimentazione può svolgere un ruolo molto importante per regolarizzare il ritmo sonno-veglia e il conseguente malessere.
Vediamo nello specifico come affrontare il viaggio, già da un punto di vista dietetico. Cosa fare allora per evitarlo o limitarlo? Per tre o quattro giorni prima di partire è meglio cercare di dormire evitando di far tardi la sera. Tre giorni prima la prima colazione e il pranzo saranno ricchi di proteine, con pesce in abbondanza e carne, yogurt magro e cereali e fagioli. La cena sarà ricca di carboidrati, pasta, riso, patate, verdure ricche di amidi e frutta, tanta frutta. È importante non bere bevande ricche di caffeina, come il caffè, la coca-cola, il tè, il cioccolato, tra le 15 e le 16. Due giorni prima è bene mangiare poco e soprattutto verdure, pane tostato e frutta. Il giorno prima di partire si ripete il menù dei tre giorni prima con tante proteine. Nel giorno della partenza si digiuna quasi, con acqua a volontà.
Se andiamo verso l’Estremo Oriente non bisogna assolutamente fino a mezzogiorno. Una volta a bordo è meglio cercare di dormire evitando i film e i pasti che la compagnia offre e non bere alcoolici, ci si limiti a frutta e biscotti e soprattutto bere tanta acqua, visto che ci si può disidratare.
Quando si arriva, è bene mangiare cibi proteici con molte verdure e dove si arriva bisogna adeguarsi alle ore locali, evitando sonnellini pomeridiani, coricandoci presto la sera.