La nostra Penisola vanta una tradizione culinaria ricca e variegata in cui i
piatti di pesce rivestono un ruolo di primo piano. Da Nord a Sud, le ricette a tema “marinaro” abbondano e si differenziano in base alla disponibilità di specie ittiche e alle tecniche di preparazione, dalle radici molto antiche.
Tra i protagonisti della stagione fredda c’è la Rana pescatrice o coda di rospo, un pesce molto pregiato tipico dei fondali fangosi, molto apprezzato per le carni delicate e saporite. Comunemente presente nel Mediterraneo, si riconosce dalle dimensioni della testa – più grande rispetto al corpo – e dalla sua forma appiattita, caratterizzata da una colorazione brunastra sul dorso e bianca sul ventre.
Proprietà nutrizionali
La Rana pescatrice ha carni molto magre – basti pensare che 100 gr di parte edibile apportano appena 63 calorie – ma è ricca di sali minerali preziosi per il nostro organismo, come il potassio, il fosforo e il sodio. Contiene anche buone quantità di vitamine, in particolare la vitamina D, e di acidi grassi polinsaturi.
In cucina
Pesce prelibato dalle carni compatte – paragonabili a quelle dei crostacei – si presta a svariate e
gustosissime ricette. Ottima cotta semplicemente
alla griglia, diventa un originale
antipasto se suddivisa in piccoli bocconcini da cuocere in forno dopo averli panati con farina di mandorle, pangrattato, aromi e scorza di
limone.
Se volete stupire i vostri ospiti con un primo piatto delicato e raffinato, abbinate questo pesce a un grande classico della cucina campana: i paccheri. Tagliate la Rana pescatrice a tocchetti e cuocetela a fuoco vivace insieme a un soffritto d’aglio e a una manciata di pomodori datterini tagliati a metà per ottenere un sughetto davvero irresistibile.
Ma della rana pescatrice non si butta via niente: utilizzate la testa per realizzare ottime zuppe e brodi di pesce, mentre i suoi scarti sono perfetti da impiegare nella preparazione dei risotti.
Consigli per l’acquisto
Per essere sicuri di acquistare un prodotto fresco, il suo odore dev’essere delicato e non ammoniacale. L’aspetto deve essere brillante e compatto e le carni devono avere una colorazione rosata.
Curiosità
Per il suo aspetto, in Sicilia e in Veneto questo pesce è chiamato anche "diavolo di mare".