03.12.2016
I prodotti solidali in vendita con composizioni da 30 fino a 90 euro. Un modo per evitare le truffe e dare un aiuto concreto a far ripartire l’economia di quei luoghi.
?Un altro aiuto concreto per le popolazioni colpite dal sisma: per la prima volta gli agricoltori e gli allevatori delle zone terremotate, portano online i propri prodotti salvati dal sisma per consentire ai cittadini presenti su tutto il territorio nazionale di fare da casa acquisti sicuri per sostenere concretamente e direttamente la ripresa economica e occupazionale dei territori “feriti”. Un modo anche per non far cadere il consumatore in truffe e inganni che spesso si nascondono in rete. L’iniziativa è stata presentata dalla Coldiretti, a 100 giorni dall’inizio delle scosse, nel centro di Roma nel mercato di Campagna Amica al Circo Massimo con le aziende agricole colpite nel Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo in occasione del primo shopping di Natale.
Basterà un semplice click per ordinare on line dal sito www.campagnamica.it (accessibile anche da www.coldiretti.it) tre diverse tipologie di cesti natalizi che raccolgono le specialità delle specifiche realtà regionali terremotate. L’indirizzo di tutte le aziende terremotate coinvolte nell’iniziativa è disponibile attraverso uno specifico banner (da questo link diretto?) con la possibilità di contattarle direttamente per fare acquisti personalizzati ad hoc, secondo le diverse esigenze.
I “prodotti solidali” tra qualità e tradizione. Una spesa per tutte le tasche. I prodotti solidali che potranno essere acquistati online, sono per tutti i gusti e tutte le tasche con il più piccolo al prezzo di 30 euro (più le spese di spedizione) con golosità che vanno tra l’altro dal pecorino di Leonessa al farro di Monteleone di Spoleto DOP fino alla schiacciata aquilana prodotta insieme ad altri salumi abruzzesi da Rinaldo D’Alessio, storico produttore che ha subito diversi danni alle stalle, ma continua a prodigarsi per i suoi amati luoghi ritirando la maggior parte del latte ovino degli allevamenti colpiti dal sisma per continuare la sua pregiata produzione. Per chi invece volesse spendere qualcosa in più per portare sulle tavole delle feste prodotti delle aziende terremotate e specialità legate fortemente a quei territori, c’è la possibilità di scegliere la selezione di prodotti da 42 euro che comprende tipicità che vanno dalla cicerchia, che rappresenta un legume storico fortemente legato al territorio, all’olio extravergine di Arrone fino al prelibato vino Montefalco Doc del giovane Brunozzi Giorgio che in Umbria ha avuto gravi danni nella struttura dedicata al magazzinaggio e all’imbottigliamento del vino ma è stato gravemente danneggiato anche il locale dove Giorgio accoglie le scolaresche per la sua attività di fattoria didattica.
Il top dell’enogastronomia delle zone colpite dal sisma, sarà all’interno della composizione più grande che costa 90 euro e prevede appetitosissime specialità locali che vanno dalla storica lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP allo zafferano e al miele dei Monti Sibillini, dal vino marchigiano Passerina fino ai golosi biscotti di Rita Santi di Accumuli che ha visto letteralmente crollare il laboratorio di trasformazione e il forno in cui cuoceva le sue golosità e che, pur di continuare la produzione, si è fatta ospitare da un forno romano.
Un italiano su tre compra online. Per lo shopping di Natale 614 euro a famiglia. Un’ opportunità per oltre un italiano su tre (38%) che quest’anno per le festività di fine 2016, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Deloitte, effettuerà online i propri acquisti natalizi e che potrà adesso approfittare del web anche per fare solidarietà e sostenere così i produttori che non si rassegnano all’abbandono e vogliono ricominciare. Una percentuale di internauti in linea a quella europea del 40% ma che vede in Italia una maggior presenza di consumatori che prevedono di comprare tramite smartphone i regali da mettere sotto l’Albero (17% verso contro il 10% in Europa). Quasi tre italiani su quattro (64%) effettuano entro la metà dicembre lo shopping di Natale che comporterà in media una spesa complessiva di 614 euro per famiglia destinata nell’ordine per il 38% ai regali, per il 26% ai viaggi, per il 24% al cibo e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche. Secondo l’indagine, si conferma una spinta verso spese utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici e si preferisce scegliere prodotti che non vanno sprecati oppure oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. L’enogastronomia cresce anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione “fai da te” di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Da segnalare la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa con una particolare attenzione a quelli provenienti dalle aree terremotate anche grazie alle iniziative ad hoc.