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Con l’arrivo dell’autunno si apre finalmente la stagione del
carciofo. Ortaggio dalla storia antichissima – lo conoscevano già i Romani e i Greci che lo impiegavano a scopo medicinale e alimentare – si diffuse in Italia nel XV secolo a partire dalla
Sicilia e deriverebbe da una specie selvatica. Le varietà presenti oggi sono molteplici e sono classificate secondo diversi criteri, dal colore alla presenza e sviluppo delle spine. Tra quelle più diffuse ci sono il
Carciofo di Paestum e il
“Romanesco”, fregiati entrambi del
marchio Igp e caratterizzati da una forma arrotondata e dall’assenza di spine.
Proprietà e benefici
Grazie al basso contenuto calorico e alle sue proprietà depurative e diuretiche, il carciofo è particolarmente indicato nelle diete dimagranti, ma può essere consumato da tutti e a tutte le età per via della sua elevata digeribilità. Tra i suoi componenti principali ci sono le vitamine A e B e sali minerali quali manganese, fosforo e ferro. La presenza di polifenoli svolge un’azione epatoprotettiva, antiossidante, coleretica e colagoga. Ha pure effetti diuretici, favorendo l’eliminazione dell’urea, del colesterolo in eccesso e dell’acido urico.
In cucina
Il carciofo è un ingrediente molto diffuso e amato nella
tradizione culinaria italiana. Grazie al suo sapore gustoso e lievemente amarognolo, si presta infatti a moltissime preparazioni, dal
pinzimonio al risotto, passando per torte salate, conserve, fritture e contorni. Per gustarlo al meglio e assimilarne tutte le sostanze nutritive, vi suggeriamo di consumarlo crudo o leggermente scottato. Provate a realizzarne un
carpaccio, tagliando il carciofo a fettine sottili da scottare leggermente in forno o sulla griglia e da condire con un filo d’olio, pepe e scaglie di grana. Sarà un perfetto contorno da abbinare a piatti a base di carne o pesce.
Per un piatto unico saporito, optate invece per i carciofi ripieni: mondateli, eliminando le parti più esterne e farciteli – dopo averli strofinati con la polpa di un limone – con una miscela di pane raffermo, aglio, prezzemolo, formaggio e un uovo sbattuto. Spolverateli con del parmigiano e disponeteli in una pirofila unta abbondantemente con olio evo. Infornate infine per circa mezz’ora a 180°.
Usi alternativi
In fitoterapia l’estratto di carciofo è utilizzato per il trattamento dei disturbi della cistifellea e del fegato, nelle dispepsie e in caso di intossicazioni e infezioni intestinali per via della sua azione su fegato e sistema biliare. I carciofi teneri consumati crudi sono indicati nelle diarree croniche.
La radice del carciofo sotto forma di decotto con vino bianco è utile contro reumatismi, gotta, calcolosi, idropisia e itterizia. Questo vegetale è impiegato per la preparazione del liquore al carciofo, dalle virtù digestive.
Curiosità
Nella pittura rinascimentale italiana, il carciofo è spesso protagonista. Un esempio ne sono le opere di Arcimboldo, tra cui "L’estate" e "Vertumnus".