Complici le temperature più alte, nel 2015 gli italiani hanno speso per questo sfizioso dessert la cifra record di 2,5 miliardi di euro
Spesa record in Italia per il gelato che nel 2015 ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro anche sotto la spinta dell’anno più caldo di sempre, con una temperatura superiore di 1,42 gradi la media di riferimento che ha cambiato il menu degli italiani anche con consumi più elevati di frutta e bevande. Nonostante l’estate si confermi la stagione privilegiata per il consumo di coni e coppette, si è verificata una decisa tendenza alla destagionalizzazione anche per le alte temperature fatte segnare nei mesi autunnali.
Sul mercato nazionale i consumi sono aumentati attorno ai 6 chilogrammi pro capite, pari a circa 380mila tonnellate ma in espansione è l’export con ottime prospettive non solo in ambito europeo, ma anche in America e Asia, anche grazie all’appuntamento dell’Expo. Sono circa 40mila le gelaterie in Italia dove si stima lavorino oltre 150mila addetti ma rilevante è anche l’impatto sull’indotto con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di materie prime.
Ma sono la frutta fresca e il buon latte italiano a fare la differenza nella preparazione del gelato, dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità. Da segnalare negli ultimi anni in boom in Italia delle agrigelaterie, che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. Nelle agrigelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti non omologati perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia e inquinano l’ambiente. Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato, dimostrata dalla riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta degli ingredienti che valorizza i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco. Ma ci sono anche le gelaterie tradizionali che si riforniscono dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero e garantiti dal marchio “Campagna Amica nel gelato”, che vanno dall’albicocca e Albana di Romagna alle more di gelso nero, dalle pesche di Montelabbate fino al fiordilatte di capra o allo squacquerone.
Nella foto, il gusto "pulcinella" di Oggigelato, agrogelateria ad Udine