05.06.2015

In Italia 3 milioni di “green workers”

Nonostante la crisi, nel nostro Paese continuano a crescere le opportunità di lavoro in attività collegate all’ambiente. Ecco tutti i nuovi agromestieri

Con il 78 per cento dei cittadini che, nonostante la crisi, è disposto a spendere di più per prodotti e servizi eco-sostenibili, c’è stata una vera esplosione di attività imprenditoriali attente all’ambiente: si calcola in Italia la presenza nel 2015 di oltre 3 milioni di “green workers” ossia di lavoratori che applicano competenze “verdi”. È quanto stima la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente promossa dall’Onu con l’apertura della Mostra sull’innovazione green ad Expo nel Padiglione Coldiretti (inizio del Cardo, ingresso sud). In controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia, le opportunità di lavoro legate all’ambiente hanno continuato a crescere negli anni della crisi  tanto che in Italia proprio alla green economy si devono 101 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 10,2 per cento dell’economia nazionale, sulla base del rapporto Symbola/Unioncamere.
Dai colori ricavati da ortaggi, latte e uova per dipingere le case o tingere vestiti agli agridetersivi interamente realizzati con le piante che dopo aver lavato i pavimenti si possono addirittura riutilizzarle per irrigare i fiori fino alla prima coltivazione di funghi su fondi di caffè (lo scarto più diffuso nelle case degli italiani). Ma anche la cera d’api utilizzata per conservare sotto vuoto in modo naturale i salumi e i mobili rivestiti con i residui di potatura degli alberi, sono alcuni esempi della creatività del Made in Italy pulito esposte dalla Coldiretti. Curiosa l’idea di realizzare di agrimobili, interamente rivestiti dalla fibra di fico d’India che viene estratta dalle pale ancora verdi, nel pieno rispetto dei cicli di vita della stessa, attraverso uno speciale procedimento meticoloso e in gran parte manuale, completamente ecologico senza l’utilizzo alcuno di prodotti inquinanti. Tra le novità, l’utilizzo di essenze vegetali per la produzione di colori naturali anallergici per l’impiego nel tessile/abbigliamento, pelle e calzature ma anche di pitture e vernici decorative a base di latte e uova per gli interni, oltre che per la didattica e il mondo della scuola.
Tra i settori più dinamici nell’innovazione verde c’è sicuramente l’agricoltura, dove una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza verso nuove attività emergenti come la produzione di energie rinnovabili (essenzialmente fotovoltaico e biomasse), la sistemazione di parchi, giardini, strade, la cura del paesaggio, le fattorie didattiche, le attività ricreative, l’agricoltura sociale o le vendite dirette, la trasformazione aziendale delle produzioni. Il risultato è che l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati come avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea. 

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