16.10.2013
Secondo i dati del Codacons, molti sarebbero interessati a questa attività sia per socializzare che per combattere il degrado degli spazi verdi
È stato recentemente presentato al mercato di Campagna Amica del Circo Massimo Roma, durante il convegno “Orto amico”, uno studio effettuato dal Codacons dal titolo “Gli orti urbani come strumento di politica economica”. Dalla Capitale emergono dati interessanti. Il fenomeno è in crescita, ma non ancora culturalmente diffuso (ancora molti non sanno neppure cosa sia un orto urbano): solo il 17% degli italiani e il 14% dei romani sanno di cosa si tratta. Molti però (circa un terzo degli intervistati) pur non sapendo definire, nelle sue varie declinazioni, un orto urbano, sono potenzialmente interessati. Si tratta quindi di un “terreno fertile”, ben presente nell’immaginario collettivo. Chi condurrebbe un orto, lo farebbe non solo per scopi economici, ma anche per un motivo “politico”: contrastare il degrado degli spazi verdi. Queste due motivazioni insieme rappresentano il 67% delle risposte. Coloro i quali invece già portano avanti un progetto di orticoltura lo fanno per motivi salutistici e, anche in questo caso, per il contrasto al degrado (64% delle risposte). Quest’ultimo tema sembra essere urgente nella coscienza di buona parte della cittadinanza. L’altra emergenza è sociale: molti aderirebbero ad un’iniziativa legata all’orto per socializzare con altre persone. Ma, d’altro canto, in moltissimi è ancora presente l’idea dell’orto come cosa propria (61%). Certamente questa visione è datata, e fa ancora fatica ad essere eliminata dal comune sentire. Cosa chiedono i cittadini romani all’amministrazione? Una mappatura dei terreni idonei e dei servizi utili per l’attività (acqua, spazi sociali, corsi di formazione).