24.09.2013
?In via San Teodoro, in uno dei farmers market più visitati d'Italia, il prodotto a km zero ha subito conquistato la fiducia e il gradimento dei consumatori
?Debutto da record al mercato di Campagna Amica del Circo Massimo a Roma per Prolab, il consorzio dei produttori di bufala della provincia di Frosinone e Latina. In via San Teodoro, in uno dei farmers market tra i più visitati d’Italia, anche le mozzarelle di bufala della provincia di Frosinone e Latina hanno conquistato la fiducia e il gradimento dei consumatori.
Nel weekend della riapertura, Prolab è stata presente al Circo Massimo per proporre il meglio delle mozzarelle di bufala rigorosamente prodotte nel Lazio mentre, nel prossimo fine settimana, la neonata associazione (targata Coldiretti) debutterà anche al Mercato di Campagna Amica in via Tiburtina, sempre nella Capitale.
"Si tratta di un altro importante passo – hanno detto Aldo Mattia e David Granieri direttore e presidente di Coldiretti Lazio – nel cammino intrapreso per valorizzare la mozzarella di bufala prodotta nel territorio regionale. Grazie all’organizzazione dei produttori che la Coldiretti intende costituire, gli allevatori potranno aprire un nuovo ciclo per valorizzare il proprio prodotto, cogliendo anche grandi opportunità reddituali ed invertendo un trend che nel passato, purtroppo, ha penalizzato gli allevatori. L’obiettivo prioritario è quello, mediante la costituzione di una Op (Organizzazione di produttori), di presentarsi sul mercato con una forte caratterizzazione del marchio Lazio, ma ulteriori vantaggi potranno ottenersi, ad esempio, dalla possibilità di centralizzare gli acquisti, ottenendo concrete riduzioni dei costi di produzione”. "Una finalità impegnativa – aggiungono i dirigenti Coldiretti – ma che può e deve essere raggiunta per consentire agli allevatori di bufala laziali di utilizzare il proprio latte per produrre ottima mozzarella e presentarsi così con un prodotto di eccellenza direttamente ai consumatori. Riteniamo che il territorio laziale debba sempre più valorizzare il proprio prodotto, anche rimarcando le differenze con la Campania, dove, purtroppo, troppo spesso si sono verificati episodi che hanno causato gravissimi danni all’immagine di un prodotto straordinario come la mozzarella, dallo scandalo della mozzarella alla diossina ai casi di brucellosi negli allevamenti, dalle importazioni di cagliate dall’estero ai ben noti problemi di infiltrazioni della criminalità. Tutto ciò causa danni ai tanti allevatori onesti, ovviamente anche campani, ma a maggior ragione agli allevatori laziali che operano in un territorio fortunatamente ancora incontaminato che ha bisogno di un nuovo marchio che definisca la provenienza a vantaggio dei consumatori".