02.09.2013
?Nelle città d’arte, al mare, in campagna o in montagna il cibo di strada made in Italy è il preferito dai vacanzieri
Lo “street food” – ovvero tutti quegli alimenti già pronti per il consumo, preparati o venduti soprattutto in strada – è un fenomeno che ha contagiato 35 milioni di italiani perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici da poter gustare proprio in strada passeggiando. Lo dimostra il fatto che nelle città d’arte, al mare, in campagna o in montagna il cibo di strada preferito da quasi la metà dei vacanzieri (45 per cento) è quello locale che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre il 24 per cento predilige quello internazionale come gli hot dog e solo il 4 per cento sceglie i cibi etnici come il kebab, in netto calo rispetto al passato (dati Coldiretti).
Sul cibo di strada l’Italia – con le sue tante golosità gastronomiche – può vantare una tradizione millenaria, come dimostrano le diverse specialità locali come gli arancini siciliani, la piadina romagnola, le olive ascolane, i filetti di baccalà romano, gli arrosticini abruzzesi, la polenta fritta veneta, le focacce liguri, il pesce fritto nelle diverse località marittime e gli immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali che vanno dai salumi ai formaggi senza dimenticare l’immancabile porchetta. Non mancano anche i dolci come i cannoli siciliani, ma anche le crostate casalinghe che si trovano spesso nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Bisogna considerare che essendo il cibo di strada legato, nella maggior parte dei casi, alle tradizioni culinarie del territorio è l’unica forma di ristorazione meno soggetta all’influenza delle mode gastronomiche e alla distorsione delle ricette tipiche. Non mancano però le novità con la crescente offerta di prodotti salutistici come la frutta presentata in tutte le diverse forme, dai frullati ai pezzettoni, insieme alla classica fetta d’anguria.
Questi sono solo alcuni esempi della grande tradizione del cibo di strada italiano che ha trovato la massima espressione proprio durante l’estate 2013 segnata da un forte calo delle presenze in ristoranti, trattorie e pizzerie che ben l’11 per cento degli italiani è stato costretto a tagliare per effetto della crisi secondo una indagine Coldiretti/Ipr marketing. Una tendenza che ha però fatto moltiplicare le presenze nelle sagre e feste di paese organizzate in tutta Italia dove in molti hanno colto l’occasione per mangiare all’aria aperta anche grazie ai mercati, alle botteghe e agli spacci aziendali degli agricoltori di Campagna Amica, che possono contare su quasi 10mila punti vendita in tutta Italia dove e possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a km zero.