22.04.2018
Celebrata il 22 aprile, è la più grande manifestazione internazionale per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta
Dopo che gli anni dal 2015 al 2017 sono stati quelli con il primo trimestre più caldo in assoluto, anche il 2018 si inserisce nella top ten collocandosi al sesto posto con una temperatura registrata sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,74 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata della Terra (Earth day) che si festeggia in tutto il mondo il 22 aprile, sulla base delle rilevazioni Noaa dal 1880, dalle quali si evidenzia che il primo trimestre 2018 ha fatto registrare temperature record in Nuova Zelanda, estremo oriente Russo, Asia meridionale e Australia del sud.
La conferma della tendenza al surriscaldamento a livello globale viene purtroppo dal fatto che il discorso non cambia se si considerano gli anni interi con il 2017 si che è classificato al terzo posto tra gli anni più caldi sul pianeta preceduto dal 2015 e dal 2016 che è stato il più bollente.
La situazione è preoccupante anche in Italia con il 2017 al sesto posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura che è risultata di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento, a conferma delle anomalie climatiche in corso secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature da 217 anni. Nella classifica degli anni più caldi ci sono infatti nell’ordine il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001, poi il 1994, il 2009, il 2011 e il 2000.
Earth Day, la storia. Conosciuta nel mondo come Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra è la più grande manifestazione al mondo sull’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Indetta per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 1970, viene celebrata il 22 aprile, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, proprio quando da noi la Terra torna a fiorire e con i suoi colori e profumi ci ricorda che per continuare a vedere questa rinascita dobbiamo averne cura.
Prima ancora di questa ufficialità, già agli inizi degli anni 60 nasceva forte in America una nuova coscienza ambientalista: è del 1962 il manifesto ambientalista “Primavera silenziosa” in cui la biologa marina Rachel Carson documentava con dovizia di ricerche e analisi scientifiche lo stato di salute delle coste e le gravi conseguenze dell’uso dei pesticidi che avevano portato al decadimento della popolazione dei volatili. Questo movimento era guidato dal principio per cui tutte le persone, senza alcun tipo di distinzione, hanno diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. Fu così che il 22 aprile del 1970 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra che unì sotto un valore comune migliaia di college, università e le associazioni che singolarmente si erano battute contro l’inquinamento, i rifiuti tossici, la desertificazione, l’estinzione della fauna selvatica e tutti i temi di interesse ambientale.