22.04.2018
Dall’indagine statistica della Commissione Europea (2017) emerge che la grande maggioranza dei cittadini europei ritiene che tutelare l’ambiente sia importante e che le questioni ambientali abbiano un impatto diretto sulla vita quotidiana
Dall’indagine statistica della Commissione Europea (2017) sulle percezioni dei cittadini riguardo all’ambiente, emerge che la grande maggioranza dei cittadini europei (94%) ritiene che tutelare l’ambiente sia importante e che le questioni ambientali abbiano un impatto diretto sulla vita quotidiana (81%).
Le tematiche ambientali che destano maggiori preoccupazioni negli europei sono i cambiamenti climatici (51%), l’inquinamento atmosferico (46%) e la crescita della produzione dei rifiuti (40%). I cittadini italiani mostrano un’analoga attenzione ai temi legati alla protezione ambientale (95%) e in particolare a quattro aspetti: la crescita della produzione di rifiuti e la qualità dell’aria (43%), a seguire i cambiamenti climatici e l’inquinamento del mare (40%).
La maggioranza degli europei (87%) e degli italiani (89%) ritiene di poter avere un ruolo attivo nella protezione dell’ambiente, attraverso la scelta di comportamenti eco-compatibili nella vita quotidiana. In particolare, la maggior parte degli intervistati dichiara di praticare prevalentemente la raccolta differenziata dei rifiuti (65% EU; 57% IT), di acquistare prodotti locali (43% EU; 32% IT), di ridurre i propri consumi energetici (35% EU; 28% IT), di ridurre l’uso di prodotti di plastica usa e getta e sacchetti di plastica (34% EU; 27% IT), di ridurre i consumi di acqua (37% EU; 29 IT). Rispetto al 2014, si osserva un incoraggiante mix tra azioni “passive”, frutto di pratiche “istituzionalizzate”, come ad esempio la raccolta dei rifiuti, e “attive” ossia quelle azioni che richiedono scelte legate a motivazioni ambientali come l’acquisto di prodotti locali o l’uso di prodotti non di plastica.
Secondo i cittadini europei il modo più efficace per affrontare i problemi ambientali è di favorire investimenti in ricerca e sviluppo per trovare soluzioni tecnologiche (35%). Ulteriori modalità di contrasto sono un elevato controllo legislativo attraverso l’introduzione di multe più severe per i trasgressori delle leggi ambientali (34%), una migliore applicazione della legislazione esistente (31%) e l’introduzione di leggi ambientali più restrittive (30%). Per gli italiani prevale la necessità degli aspetti legislativi e sanzionatori: leggi più rigide (36%), pene più severe (34%) e maggiore applicazione delle leggi esistenti in materia ambientale (30%).
Anche l’informazione ambientale viene considerato uno strumento utile per affrontare le problematiche ambientali (28% EU; 27% IT), soprattutto le notizie televisive e quelle su web rispetto a libri e pubblicazioni scientifiche, considerate probabilmente troppo specialistiche.
Rispetto alle responsabilità per la protezione dell’ambiente, gli intervistati ritengono che non stiano facendo abbastanza né le grandi aziende e l’industria (79% EU; 77% IT), né le istituzioni ai vari livelli: governi (europeo 67%, nazionale 76%), regioni (67% IT), comuni (63% IT). Tuttavia, secondo gli intervistati, anche i cittadini hanno la loro quota di responsabilità (66% EU; 65% IT).
FONTI
Commissione Europea (2017) – Special Eurobarometer 468 “Attitudes of european citizens towards the environment”
ISPRA (2017) – Annuario dei dati ambientali