21.03.2018
Gli alberi sono elementi indispensabili per l’ecosistema, che proteggono, danno rifugio e assicurano cibo
Fin dall’antichità gli uomini hanno avuto un legame molto stretto con la natura e in particolar modo con gli alberi, elementi indispensabili per l’ecosistema, che proteggono, danno rifugio, assicurano cibo e racchiudono il concetto stesso della vita. L’uomo, osservando la crescita e la morte degli alberi, l’elasticità dei loro rami, la sensibilità e la decadenza annuale e la rinascita del loro fogliame, li ha sempre considerati ricchi di simbologie: vita in continua evoluzione, trascendenza, collegamento tra cielo e terra, proiezione della personalità in crescita, testimoni del passato e messaggeri del futuro.
Non meraviglia quindi il fatto che il culto degli alberi abbia origini antichissime e sia comune a molte civiltà e a molte religioni. Gli Egiziani consideravano sacro il sicomoro: simbolo di immortalità, di rinascita dalla distruzione, di vittoria sulla morte, offriva riparo alle anime dei defunti e si trovava fuori dalla porta del Cielo. Seppellire un defunto in un sarcofago di sicomoro significava reintrodurre la persona nel grembo della dea madre-albero.
Nell’antica Grecia era molto diffusa l’usanza di celebrare feste in occasione della piantagione degli alberi e i Romani festeggiavano le divinità del bosco durante la “Festa Lucaria” che veniva celebrata nel mese di Luglio. Nella tradizione giudaico-cristiana è presente l’albero della conoscenza del Bene e del Male, mentre secondo la tradizione buddhista fu sotto un fico sacro che il giovane Siddartha Gautama, in seguito noto come Buddha, giunse all’illuminazione.
Gli alberi sono fonte di ispirazione e di conforto e la loro esistenza ci ricorda che la vita va avanti.
Si racconta che proprio sotto a un albero di mele il giovane Isaac Newton, osservando la caduta del frutto a terra, fu indotto a chiedersi perché quella mela sarebbe sempre piombata al suolo in linea perpendicolare.
In pittura, l’albero è una delle figure più rappresentate, in ogni epoca e con ogni stile, da Giotto a Van Gogh: è un mezzo per esprimere atmosfere, emozioni, ambienti, storie. Ed è ancora un albero il simbolo che ha accompagnato l’Expo 2015: immagine della vita e della capacità di unire la tradizione allo slancio rivolto al futuro, all’innovazione e alla tecnologia.
Come custode della memoria e monito per il futuro, l’albero è una presenza silenziosa ma ricca di suggestioni e di insegnamenti.
Dal 1962 a Gerusalemme e ora in tante altre città in Italia e nel mondo, un albero ricorda i giusti tra le nazioni, che si sono opposti con responsabilità individuale, anche a rischio della propria vita, ai crimini contro l’umanità.
A Manhattan il pero rinvenuto tra le macerie dopo l’attentato delle Torri del World Trade Center era in gran parte bruciato e aveva un solo ramo vivo. Nella primavera dell’anno successivo iniziò a dare segni di recupero e dopo un lungo periodo di cure è tornato al 9/11 Memorial come testimonianza della capacità di resistere e simbolo di fiducia incrollabile verso un futuro più luminoso. I segni dell’esplosione sono ancora evidenti su un lato dell’albero e tutti possono vedere il momento in cui il mondo è cambiato, ma allo stesso tempo, vederlo fiorire significa sicuramente qualcosa in più di un cambio di stagione.
FONTI
FAO (2015). The Global Forest Resources Assessment (FRA)
INFC (2015). Terzo inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio
CREA (2017). Tutela e valorizzazione del patrimonio forestale italiano. Una sfida per il futuro.