22.02.2018
In Italia calati i consumi negli ultimi anni
Secondo i dati dell’Eurostat in Italia tra il 2006 e il 2016 i consumi energetici sono calati del 17,8% (154,7 Mtep), scendendo a livelli più bassi di quelli del 1996 (162,4 Mtep) e ancora di più rispetto al record di 188,3 Mtep del 2006.
Tuttavia la Terna, la società che gestisce la rete di alta tensione, ha rilevato che il totale dell‘energia elettrica richiesta in Italia nel 2017 ammonta a 320,4 miliardi di kWh (il valore più alto dal 2013) con un aumento del 2% rispetto al 2016.
Per quel che riguarda l’uso di energie rinnovabili, l’Italia ha raggiunto nel 2014 l’obiettivo del 17% fissato dall’Unione Europa, attestandosi nel 2016 al 17,4%.
In termini di fonti primarie, l’analisi trimestrale ENEA del sistema energetico italiano ha registrato anche nel terzo trimestre 2017 un calo nel ricorso ai combustibili solidi (-6% rispetto all’anno precedente) e dei consumi petroliferi (-3%). Allo stesso modo continua ad aumentare il ricorso al gas naturale (+4%) mentre le fonti energetiche rinnovabili, dal 2015 in costante diminuzione, tornano ad aumentare, registrando un +4%.
I dati dell’ Unione Petrolifera confermano che nel 2017 i consumi di petrolio in Italia hanno registrato un decremento dell’1,6% rispetto al 2016 (-932mila tonnellate). La benzina ha mostrato una caduta del 4,1% (-312mila tonnellate) e il gasolio dell’1,1% (-245mila tonnellate).
Le nuove immatricolazioni sono risultate in crescita del 7,9%, in maggioranza diesel (56,4%) e a benzina (31,9%). Le auto alimentate a GPL hanno coperto il 6,5% del totale, quelle ibride il 3,4%, a metano l’1,6% e quelle elettriche restano lo 0,1%. Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa sono aumentate del 25%, portando la quota di mercato delle auto ibride, elettriche e a gas all’11,6% da inizio anno.
Tutti questi numeri ci dicono che in Italia cresce la sensibilità verso il tema del risparmio energetico e della sostenibilità. Nel 2017 è stata presentata la strategia energetica nazionale (SEN) che si allinea all’obiettivo vincolante posto dall’Unione europea, ovvero meno 40 per cento di emissioni entro il 2030, puntando sul gas come fonte per la transizione energetica.
Inoltre l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile realizzato nel 2017 da LifeGate con Emetra su un campione di 1000 italiani evidenza che il 90% degli intervistati considera l’investimento nelle fonti di energia rinnovabile molto importante soprattutto là dove sono più diffuse le fonti energetiche più tradizionali come carbone e petrolio. Il 93 per cento pensa che investire nel sole e nel vento sia utile per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili, come il petrolio e il carbone, e per rilanciare l’economia nazionale.
L’indagine evidenzia anche che la sostenibilità è ciò che muove quasi 30 milioni di italiani (pari al 59% della popolazione) nei loro acquisti e nei comportamenti quotidiani (alimentazione, prodotti per la casa, mobilità, turismo, scelte di investimento dei propri risparmi). Quasi un terzo degli italiani (27%), in particolare i giovani che vivono nelle grandi città, dimostra di conoscere bene i temi della sostenibilità e di approfondirli.
La scelta di stili di vita sostenibile non è solo frutto di un atteggiamento di “tendenza” in quanto più della metà degli intervistati (52%) è disposto a spendere di più nel caso in cui il prodotto – e quindi il prezzo – comprenda la componente legata alla sostenibilità ambientale, il giusto valore e il giusto riconoscimento ai lavoratori. L’indagine evidenzia che nel corso degli ultimi tre anni, dal 2015 al 2017, è più che raddoppiata la percentuale di coloro che sono disposti a sostenere costi maggiori per dotarsi di lampadine a led (dal 37% all’80%)ed elettrodomestici meno energivori (dal 34% al 76%). Gli acquisti sostenibili riguardano tanto la casa quanto l’alimentazione e sono dettati dal senso di responsabilità verso le generazioni future (78%) e dall’amore per l’ambiente (74%)