13.10.2017

G7, più affamati con bassi prezzi agricoli

Il presidente Coldiretti Moncalvo: “La fame è aumentata nonostante si sia verificato un drastico calo dei prezzi"

Il valore del cibo nei negoziati commerciali e nelle politiche agricole regionali, il ruolo dell’agricoltura per l’alimentazione, l’ambiente e la sicurezza alimentare sono stati al centro dell’incontro – che ha visto la partecipazione tra gli altri di Maurizio Martina, Ministro Politiche agricole, alimentari e forestali, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti ed Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia – che precede l’inizio dei lavori ministeriali del G7 agricolo a Bergamo.
38milioni di affamati in più con bassi prezzi agricoli. In mattinata è stato anche aperto il grande mercato contadino di Campagna Amica nella zona sentierone dove sono presenti anche gli agricoltori terremotati. “La fame è aumentata nonostante si sia verificato un drastico calo dei prezzi dei prodotti agricoli che nel 2016 sono scesi al minimo dell’ultimo quinquennio per le principali materie prime ricomprese nell’Indice Fao”, ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che nel 2016 “la fame ha toccato circa 815 milioni di persone, 38 milioni di persone in più dell’anno precedente”. Uno su tre nel mondo lavora in agricoltura o nella pesca con 2,5 miliardi di persone impegnate quotidianamente a sfamare il pianeta che molto spesso sono spinte loro stesse all’indigenza dalle quotazioni irrisorie.
“I nostri mercati – ha sottolineato il Direttore della Fondazione Campagna Amica Carmelo Troccoli – sono una risposta concreta allo sviluppo economico delle aree rurali. La nostra rete è un’opportunità tangibile per agricoltori e cittadini, una rete che cresce sempre di più grazie a un rapporto di fiducia che si è consolidato nel tempo e che cresce con il passare degli anni”.

Necessario investire nell’agricoltura. Oggi è chiaro che l’emergenza alimentare – sostiene la Coldiretti – non si risolve con i prezzi bassi all’origine per i produttori perche’ questi non consentono all’agricoltura di sopravvivere e, con la chiusura delle imprese, destrutturano il sistema che non è piu’ in grado di riprendersi anche in condizioni positive. Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e occorre investire nell’agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove – continua Coldiretti – devono essere garantiti credito e investimenti adeguati, se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, e si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose.

Verso un sistema di sviluppo sostenibile. Occorre ripensare a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo e perseguire un modello di sviluppo sostenibile che garantisca un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi piu’ poveri – ha concluso il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è necessario lavorare sulla sovranità alimentare con politiche ed investimenti dei Governi volti a favorire la crescita delle agricolture dei diversi Paesi e regole commerciali rispettose e consapevoli del valore del cibo ma anche promuovere azioni di riequilibrio all’interno della catena alimentare che contribuiscano alla valorizzazione e alla remunerazione delle produzioni agricole.

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