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?Dal 2019 nelle scuole potrebbero non esserci più bevande zuccherate, incluso nei distributori: l’industria europea dei soft drinks, rappresentata da Unesda, ha annunciato che cesserà volontariamente di vendere bevande negli istituti di tutta l’Unione Europea. L’iniziativa, su base volontaria, sarà applicata gradualmente, con l’obiettivo di raggiungere entro la fine del 2018 tutti i Paesi Ue, coinvolgendo oltre 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di studenti.
Un buona notizia in un Paese come l’Italia dove il 20% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate. Una svolta necessaria che va sostenuta ed estesa a livello nazionale dove più di un bambino su cinque (21,3%) è in eccesso di peso e quasi uno su dieci (9,3%) che è addirittura obeso secondo l’ultimo Rapporto “Okkio alla salute” realizzato tra i 6 e i 10 anni. Va incoraggiata la recente inversione di tendenza che ha portato i piccoli in eccesso ponderale a passare complessivamente dal 35,2% al 30,6% in meno di dieci anni, ovvero circa il 5% in meno. Il fatto che l’Italia sia nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile – secondo Childhood Obesity Surveillance Initiative della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità – dimostra la necessità di continuare a investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie. La grande diffusione dei distributori automatici deve essere accompagnata da un’innovazione che punti a privilegiare prodotti naturali, di stagione e Made in Italy con obiettivi salutistici ma anche di formazione, soprattutto nelle scuole. La Coldiretti è impegnata nel progetto "Educazione alla Campagna Amica" che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.