In un anno, su una superficie delle dimensioni di un campo da calcio, le creature presenti nel terreno possono decomporre e trasformare fino a 25 tonnellate di residui animali e vegetali. Senza di loro, campi e boschi sarebbero ricoperti di un gigantesco cumulo di scarti organici. Parliamo di larve d’insetti, lumache, collembola, acari, isopodi, filarie, organismi unicellulari, batteri e funghi, che costituiscono a loro volta la base dell’alimentazione di molti altri esseri viventi. Un ruolo cruciale hanno pure i lombrichi, che con la loro attività incessante scompongono la materia organica, rifornendo in continuazione il suolo di elementi basilari; permettono la formazione di bolle d’aria e l’ingresso nel terreno di ossigeno a tutto vantaggio anche delle piante dell’orto.
Il peso di tutti gli esseri viventi presenti nei diversi strati di un ettaro di terreno può raggiungere le 15 tonnellate, pari al peso di circa 20 mucche. Si pensi che in un grammo di terreno sono state rivenute ben 50.000 diverse specie batteriche e non meno di 200 metri di reti fungine.
Oggi, purtroppo,
il suolo è minacciato da cementificazione, agricoltura intensiva e inquinamento. Rischiamo di perdere una ricchezza infinita di organismi che magari neanche conosciamo e di cui non sappiamo le potenzialità in tantissimi campi: dall’agricoltura, alla medicina fino all’ingegneria. Tutelare il suolo è il primo modo di proteggere uomini, piante, animali. Senza un suolo sano e vivo non c’è futuro!