?L’alimentazione subisce una svolta importante sulle tavole degli italiani con un calo del 3% degli acquisti di pasta secca ma in controtendenza all’andamento generale vola quella ottenuta da grano coltivato in Italia specie se di varietà antiche. È quanto emerge da un’indagine Doxa per Aidepi secondo la quale la pasta resta comunque l’alimento preferito da consumare ogni giorno dal 46% degli italiani. In controtendenza al calo generale, che prosegue anche nel 2017, si registra un incremento per quella garantita per il 100% con grano italiano e per quella integrale, e un vero e proprio boom per il senza glutine. Ma il balzo record si sta verificando per la pasta con grani antichi coltivati a livello nazionale con in testa in "Senatore" Cappelli, selezionato nel 1915 dall’agronomo Nazareno Strambelli, che dopo essere arrivato a coprire più della metà della coltivazione di grano in Italia negli anni 60, ha iniziato a scomparire. Oggi il “Senatore” Cappelli è stato il grano duro antico più seminato in Italia con la produzione che ha raggiunto 2,5 milioni di chili nel 2017, praticamente raddoppiata rispetto all’anno precedente, grazie a 1.000 ettari certificati coltivati nel 2016. Un patrimonio del Made in Italy valorizzato dalla Sis, la Società Italiana Sementi, che fa capo al sistema dei Consorzi Agrari e che ha vinto il bando del Crea, Centro per la ricerca della cerealicoltura di Foggia, ottenendo per 15 anni l’esclusiva della riproduzione e certificazione del grano duro “Senatore” Cappelli dalla semina fino alla tavola.