I CONSIGLI DI GIORGIO CALABRESE
02.03.2017
?Una dieta equilibrata e varia deve prevedere un consumo settimanale pari a 3-4 porzioni, in abbinamento con cereali e verdure
Al ristorante, spesso, i formaggi vengono serviti dopo le carni. È un grave errore, perché si tratta di prodotti con pari dignità nutrizionale, che vanno considerati come secondi veri e propri. I prodotti caseari contengono in parte gli stessi principi nutritivi del latte, costituiscono la migliore fonte di calcio alimentare e sono eccellenti apportatori di proteine di elevato valore biologico, nonché di lipidi. L’elevata quantità di proteine (16-35%), maggiore di quella presente nelle carni (18-28%), è di facile digestione per la presenza di fenomeni fermentativi enzimatici (proteolisi) che si verificano durante la maturazione e la stagionatura. La presenza di grassi, pur se elevata, varia in funzione del tipo di latte di provenienza, quindi il potere energetico del formaggio può essere anche assai alto: 200-400 Kcal/100g. Senza un cospicuo apporto alimentare di latte e latticini non è possibile coprire i fabbisogni di calcio, indispensabile per la crescita e il mantenimento dell’organismo. Un altro minerale abbondantemente contenuto nei formaggi è il fosforo, importante per la formazione delle ossa e dei denti, ma ci sono anche altri minerali e oligoelementi importanti tra cui magnesio e zinco. Notevole è il contenuto vitaminico, soprattutto quello di vitamina A e di vitamine del gruppo B, anche se sono praticamente assenti la vitamina C e il ferro. Una dieta equilibrata e varia deve prevedere un consumo settimanale di formaggi pari a 3-4 porzioni, in abbinamento con cereali e verdure. Attenzione, chi soffre di ipercolesterolemia non può mangiare frequentemente i formaggi stagionati. Per assumere una giusta quantità di proteine è necessario consumare una doppia quantità di carne rispetto ai formaggi (in particolare quelli stagionati), ne deriva che così l’apporto di colesterolo risulta raddoppiato.
A cura di Giorgio e Caterina Calabrese