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Cominciano a fare la propria comparsa nei campi intorno alla metà di ottobre per poi diventare protagoniste assolute dei mesi invernali. Si tratta delle clementine, una varietà di mandaranci generalmente molto apprezzata dagli amanti degli agrumi. Dolce e succoso come le arance e simile nelle dimensioni ai mandarini, questo frutto è ottenuto da un incrocio dei due e, in quanto tale, risulta essere ricco di vitamina C.
Le clementine vengono generalmente consumate fresche o, in alternativa, impiegate per la preparazione di succhi, marmellate, sorbetti o sciroppi. La pianta, invece, non molto alta, è simile a quella del mandarino e presenta foglie più grandi e più larghe, di un verde intenso, ovali, appuntite e piccoli fiori molto profumati. La maturazione delle clementine avviene tipicamente in autunno mentre la disponibilità del frutto nei campi prosegue sino a febbraio.
Originaria della Cina, attualmente la clementina è coltivata in tutto il mondo. In particolare, in Italia, le principali produzioni sono localizzate in Puglia e Calabria.
Nello specifico la Clementina del Golfo di Taranto Igp risale al XVIII secolo ed è coltivata nei Comuni di Palagiano, Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello, Taranto e Statte. Questa varietà è caratterizzata da un sapore dolce e aromatico, polpa succosa e un’ottima capacità di conservazione, qualità che derivano dal clima caldo, soleggiato e poco umido tipico del territorio.
La coltivazione della Clementina di Calabria Igp, invece, risale al 1950 e si concentra nelle zone di pianura della regione: dalla Piana di Sibari e Corigliano alla Piana di Lamezia nel catanzarese, alla Piana di Gioia Tauro-Rosarno, alla Locride nel reggino. Una delle particolarità tipica di questa varietà è proprio la tempistica di maturazione che, a differenza delle altre clementine, avviene già nei primi giorni di ottobre.