La caduta stagionale dei capelli coinvolge tutti, uomini e donne, sia in primavera che in autunno. Anche se non è ancora del tutto chiaro il perché di questo fenomeno – che da taluni viene attribuito all’eredità genetica, alla antica perdita del pelo o semplicemente allo stress quotidiano – nei periodi critici dell’anno dovremmo prestare particolare attenzione a ciò che mangiamo. Quali sono i cibi che consigliamo di introdurre frequentemente per evitare la caduta dei capelli?
- Sgombri e sardine: sono alimenti ricchi di proteine, di vitamina B-12 e Omega-3, la cui carenza comporta secchezza e opacità dei capelli.
- Verdure a foglia verde scuro: come spinaci, broccoli e bietole, sono un’ottima fonte di vitamine A e C, sostanze necessarie alla produzione sebo, balsamo naturale per i nostri capelli.
- Legumi: come fagioli e lenticchie, sono molto importanti perché aiutano la crescita e forniscono ferro, zinco e biotina. Raccomandiamo almeno tre tazze di legumi ogni settimana.
- Noci e nocciole: contengono zinco e acido alfa-linolenico, un particolare acido grasso che contribuisce alla salute dei capelli.
- Carni bianche:come pollo e tacchino, contengono proteine, zinco, ferro e vitamine del gruppo B per mantenere i capelli forti e voluminosi.
- Uova: sono uno dei principali distributori di proteine che esistono in natura, contengono biotina e vitamina B-12 utili per rafforzare il cuoio capelluto e agire sulla crescita dei capelli.
- Cereali integrali: contengono grandi quantità di zinco e ferro che contribuiscono a produrre globuli rossi, favorendo l’ossigenazione del cuoio capelluto, condizione ideale per agevolare la crescita dei capelli e sfoggiare una chioma più forte e in salute.
- Latticini:come latte scremato o yogurt, sono una grande fonte di calcio, minerale fondamentale per la crescita dei capelli. Il calcio, contenuto in grande quantità, favorisce infatti l’ossigenazione dei tessuti e del cuoio capelluto, rendendo i capelli più sani e forti, mentre le proteine contribuisco a nutrire la cute, scongiurando il pericolo che si secchi.
A cura di Giorgio e Caterina Calabrese