08.11.2016

Terremoto: consegnati da Coldiretti sementi, mangimi e camper per l’inverno

L’arrivo del gelo minaccia 100mila animali. Quasi 3 italiani su 4 hanno partecipato ad azioni di solidarietà

    
Con l’arrivo del gelo nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma,  sono a rischio circa 100mila animali in molti casi sfollati dalle stalle crollate o rese inagibili. Bestiame che, oltre a soffrire il freddo e lo stress delle scosse, rischia anche di essere preda di animali selvatici, lupi o degli sciacalli. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, illustrando i contenuti del decreto per l’emergenza terremoto per le campagne all’incontro di agricoltori, pastori e allevatori nell’azienda Angeli di Pieve Torina in provincia di Macerata e a Norcia, con la consegna dei primi camper per consentire agli allevatori di rimanere a portata dei propri animali.
“Il Decreto – ha sottolineato Moncalvo – crea le condizioni per salvare i diecimila posti di lavoro a rischio nelle campagne terremotate con un aiuto per il mancato reddito sugli animali allevati dalle pecore ai bovini che è stato aumentato da 1 a 10 milioni, ma anche con anticipi sui contributi europei per far fronte alle esigenze di liquidità mentre verranno raddoppiate le 200 stalle mobili e i 70 moduli abitativi previsti dai bandi regionali in dirittura di arrivo”.
   
La mobilitazione Coldiretti. Dall’inizio delle scosse lo scorso 24 agosto l’Unità di crisi della Coldiretti ha avviato una mobilitazione che ha consentito la consegna di 70 moduli abitativi con la collaborazione del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e dell’azienda Danieli di Buttrio. È stata anche realizzata nella frazione di Sommati una grande tensostruttura utilizzata per lo stoccaggio di concimi, mangimi e foraggi necessari per garantire l’alimentazione degli animali durante l’inverno nelle aree del sisma. Dall’inizio del sisma, solo nel Lazio, sono stati consegnati dalla Coldiretti 100mila chili di mangimi no Ogm. In settimana ne arriveranno altri 25mila chili per bovini e 17mila chili per ovini e caprini, ma anche sementi di grano, orzo e farro per consentire le semine autunnali.
   
La solidarietà delle azioni concrete. Il progetto della Coldiretti per valorizzare e difendere nella ricostruzione l’identità del territori colpiti è stato sostenuto da una rete di solidarietà con la collaborazione della cooperativa Grifo latte che, nonostante le difficoltà, ha garantito continuità nel ritiro e nella trasformazione del latte mentre l’Associazione Italiana Allevatori (AIA), sulla base delle richieste, ha consegnato carrelli per la mungitura e generatori di corrente e i Consorzi Agrari d’Italia (CAI) sono impegnati a fornire cibo per l’alimentazione degli animali.
Da questa collaborazione è nata la caciotta della solidarietà, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle terremotate da Amatrice a Norcia che 16mila italiani hanno già acquistato nei mercati di Campagna Amica. Il sito www.campagnamica.it e la app Farmersforyou rappresentano il modo più semplice e sicuro per sostenere l’economia e l’occupazione acquistando prodotti tipici del territorio. Con il motore di ricerca è possibile conoscere i mercati degli agricoltori, le fattorie e le botteghe dove poter comprare il vero made in Italy agroalimentare dei Comuni delle aree colpite dal sisma che è possibile verificare personalmente, senza cadere nel rischio di truffe e inganni che purtroppo spesso si nascondono dietro internet.  Per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente: “Coldiretti pro-terremotati” (Iban: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
 
Si tratta di iniziative che hanno un impatto economico diretto su queste zone per dare continuità all’attività e all’occupazione e fermare l’abbandono delle campagne duramente colpite. Quasi 3 italiani su 4 (74%) hanno partecipato ad azioni di solidarietà per il terremoto secondo l’indagine Coldiretti/Ixè dalla quale emerge che il 42% ha donato con SMS o su conto corrente, il 19% tramite associazioni e ben il 13% mangiando l’amatriciana nei luoghi che hanno aderito all’iniziativa. Tra coloro che hanno donato il 76% ritiene che acquistare prodotti alimentari del territorio colpito dal sisma possa aiutare la ripresa.
 
“Oggi nelle aree terremotate nessuna goccia di latte viene più gettata grazie ad una mobilitazione straordinaria per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute, raccogliere quotidianamente il latte su strade dissestate o chiuse, organizzare la trasformazione”, ha affermato Roberto Moncalvo nel sottolineare che ora “occorre una corsa contro il tempo per dare la possibilità agli allevatori di stare vicino ai propri animali con container, roulotte o moduli abitativi ma servono anche ricoveri sicuri per il bestiame con stalle, fienili e casolari lesionati, distrutti o inagibili. La ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia, che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento”.

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