LE RICETTE DEI NOSTRI CUOCHI CONTADINI
24.10.2016
In rete si parla sempre più di cibo: si postano foto, si scambiano ricette e consigli su prodotti e locali. Su Twitter #ItalyFoodWeek registra 6 milioni di visualizzazioni
Parlare di cibo sul web è trendy. Un italiano di quattro (25%) partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo, che è l’argomento più seguito in rete. Il 30% dei frequentatori del web posta foto dei piatti serviti al ristorante o preparati in cucina e, tra questi, il 19% lo fa qualche volta, il 9% spesso e il 2% regolarmente. È quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè sul valore della cultura del cibo che nel tempo si è affermata come momento di socializzazione anche sul web.
Il web diventa anche un luogo di confronto per le scelte con il 53% degli italiani che almeno qualche volta lo ha utilizzato per confrontare prezzi o raccogliere informazioni sulla qualità dei prodotti alimentari. La passione per il cibo emerge però anche dal seguito dei programmi televisivi di ricette e cucina o di gare tra chef che vengono seguite regolarmente dall’11% degli italiani e spesso da un altro 26%. Il 41% degli italiani considera entusiasmante il mestiere di chef mentre il 26% lo giudica è prestigioso.
Una tendenza confermata dalla passione in cucina degli italiani che nel 30% dei casi dichiarano di amare molto lo stare ai fornelli, nel 39% abbastanza, nel 23% poco e solo nell’8% per niente. Una attenzione inimmaginabile nel passato, con l’abilità nel cucinare divenuta un’attività di massa rappresentativa di uno stile di vita e portatrice di grande gratificazione personale. Anche se è ancora una pratica prevalentemente femminile, si afferma soprattutto nelle giovani generazioni con una partecipazione maschile senza precedenti. Un modo per esprimere creatività, ma anche un momento di svago da condividere con gli amici.
Per la metà degli italiani è proprio il cibo è il vero simbolo del Made in Italy che lo rappresenta meglio della moda (22%) e della produzione artistica e culturale (16%) mentre appena il 6% indica il design e il 3% le auto. Un patrimonio del Paese che genera valore in sé, ma che svolge anche una funzione importante di traino per l’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy è sinonimo di qualità. Non è un caso che il 30% degli italiani ritiene che l’agricoltura sia il settore in grado di garantire in futuro maggiore ricchezza e occupazione rispetto al 25% che indica l’industria, il 22% l’artigianato e il 20% la cultura.
Successo per il food anche su Twitter. Made in Italy agroalimentare vola in rete. Con 6 milioni di visualizzazioni si è conclusa #ItalyFoodWeek, l’iniziativa promossa da Twitter Italia, con il patrocinio del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che per una settimana ha celebrato le eccellenze professionali e il meglio della cucina italiana.
Sette giorni con sette ‘hashtag’ diversi dedicati a temi specifici: dai prodotti di qualità certificata Dop e Igp al mondo del vino, dall’educazione delle nuove generazione ad una corretta alimentazione secondo i valori della Dieta Mediterranea, all’Agrogeneration e alle start-up agroalimentari a quello attualissimo degli sprechi alimentari.
Tanti i personaggi, gli chef, le associazioni di categoria e le Istituzioni che hanno aderito all’iniziativa social. Tra gli argomenti più ‘twittati’, quello sugli sprechi alimentari. Ecco come si sono classificati i diversi hashtag:1) #zerosprechifw; 2) #prodottitipicifw; 3) #vinofw 4) #cucinafw; 5) #kmzerofw; 6) #apranzoinsiemefw; 7)#ciboesalutefw.