Il suo profumo inconfondibile allieta la nostra tavola. Ma fa bene anche all’orto perché entra in sinergia con diverse altre piante orticole, come ad esempio i pomodori. Coltivare il basilico è piuttosto semplice. Ecco come fare.
Aprile è il momento adatto alla semina in ambiente non protetto. Sarebbe però opportuno utilizzare il semenzaio per fare in modo di ottimizzare la germinazione e ottenere piantine vigorose. Per 1 mq di semenzaio basta 1 gr di semi. Il terreno deve essere sempre umido sia durante il periodo di germinazione sia nella vita della pianta “adulta”, infatti il basilico non resiste molto alla siccità. Il terreno deve essere il classico universale a medio impasto, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Quando il terreno si compatta va rigirato (sarchiatura) e ammorbidito in particolare nei pressi del fusto in modo da arieggiarlo e impedire lo sviluppo di patogeni. Le infiorescenze che crescono dopo circa un mese dal trapianto in sede definitiva devono essere asportate per mantenere l’aromaticità della pianta. Per la raccolta si procede scalarmente, dalle foglie più grandi recidendole in modo netto.
Per il basilico in vaso consigliamo le varietà genovese, napoletano, red rubin e greco. Per la piena terra, aggiungiamo il fino verde e a foglia di lattuga bolloso.
Attenzione ad alcuni patogeni. In particolare il marciume del colletto che rischia di far morire l’intera pianta. Se non si eccede nelle concimazioni azotate, si garantisce almeno una rotazione biennale e l’assenza di ristagni idrici, il basilico risulta essere una coltura robusta e di facile coltivazione che non rendono necessari, di norma, interventi di controllo.