20.11.2015

Frutteto Italia, in quindici anni sparito un albero su tre

I prezzi pagati agli agricoltori non coprono quelli di produzione. E intanto le importazioni aumentano

Il frutteto italiano si è ridotto di un terzo (-33 per cento) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante di mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti, che rischiano di far perdere all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea. Un trend che non va dimenticato in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” che si festeggia il 21 novembre e quest’anno ha per tema “L’albero padre del cibo: verso una alimentazione sostenibile”.

La superficie coltivata a frutta in Italia è passata da 426mila ettari a 286mila, con un crollo netto del 33 per cento in 15 anni, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Istat sulle coltivazioni legnose agrarie pubblicati nel 2015. A determinare la scomparsa delle piante da frutto è stato il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che non riescono più a coprire neanche i costi di produzione. Il taglio maggiore ha interessato i limoni, con la superficie dimezzata (-50 per cento), seguiti dalle pere (-41 per cento), pesche e nettarine (-39 per cento), arance (-31 per cento), mele (-27 per cento), clementine e mandarini (-18 per cento).
 
Complessivamente la superficie italiana investita ad ortofrutta supera appena un milione di ettari, l’8% della superficie agricola utilizzata a livello nazionale e produce il 26 per cento della produzione agricola italiana. La produzione ortofrutticola italiana oscilla mediamente attorno ai 23 milioni di tonnellate, di cui il 46 per cento in volume di ortaggi in piena aria il 29 per cento di frutta, il 12 per cento di agrumi, il 7 per cento di ortaggi in serra, il 6 per cento di patate, lo 0,5 per cento di leguminose. Il disboscamento delle campagne italiane è il risultato di una vera invasione di frutta straniera con le importazioni che negli ultimi 15 anni sono aumentate del 37 per cento e hanno quasi raggiunto i 2,1 miliardi di chili ma anche di un progressiva riduzione dei consumi da parte delle famiglie.
 
“Un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “occorre intervenire per promuovere i consumi sul mercato interno e per sostenere le esportazioni, che in quantità sono rimaste pressoché le stesse di quindici anni fa. Ci sono infatti segnali positivi di ripresa dell’economia che – sottolinea Moncalvo – non vanno sottovalutati, come l’inversione di tendenza nei consumi di frutta in Italia che non si registrava dall’inizio della crisi, mentre opportunità possono venire anche dall’estero per il tasso di cambio favorevole”. 
 
Il crollo del frutteto Italia negli ultimi 15 anni
Mele -27%
Pere -41%
Pesche -39%
Arance -31%
Limoni  -50%
Clementine e mandarini -18%
Totale -33%

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

COOKIE POLICY

I cookie sono piccoli file di testo che i siti visitati inviano al terminale dell'utente, dove vengono memorizzati, per poi essere ritrasmessi agli stessi siti alla visita successiva.
Il Sito utilizza cookie tecnici, sia propri che di terze parti. Tali cookie, essendo di natura tecnica, non richiedono il preventivo consenso dell’Utente per essere installati ed utilizzati.
Il Sito utilizza, inoltre, cookie di profilazione di terze parti. Con riguardo a tali cookie, il consenso dell’Utente si assume prestato ogniqualvolta l’utente faccia click sul tasto “Accetto”, presente all’interno del banner che appare nella homepage. L’Utente può, in ogni caso, revocare in un secondo momento il proprio consenso all’installazione di tali cookie.

In particolare, i cookie utilizzati nel Sito sono riconducibili alle seguenti sottocategorie:
- cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del Sito. Non essendo memorizzati sul computer dell’utente, svaniscono con la chiusura del browser;
- cookie analitici, con cui sono raccolte e analizzate informazioni statistiche sul numero degli utenti e sulle visite al Sito;
- social widgets e plugin: alcuni widgets e plugin messi a disposizione dai social network possono utilizzare propri cookies per facilitare l’interazione con il sito di riferimento;
- cookie di profilazione, che sono utilizzati per raccogliere informazioni sulle preferenze e abitudini espresse dall’utente durante la propria navigazione e quindi rendere le inserzioni pubblicitarie fornite dalle terze parti più coinvolgenti e mirate.

Di seguito sono elencati i cookie di terze parti installati sul Sito. Per ciascuno di essi è riportato il link alla relativa informativa sul trattamento dei dati personali effettuato e sulle modalità per l’eventuale disattivazione dei cookie utilizzati. In merito ai cookie di terze parti, il Titolare ha unicamente l'obbligo di inserire nella presente policy il link al sito della terza parte. È a carico di tale soggetto, invece, l'obbligo dell'informativa e dell'indicazione delle modalità per l'eventuale consenso e/o disattivazione dei cookie.
- Google Analytics: Informativa | Opt Out

I cookie possono essere disabilitati dall’utente modificando le impostazioni del browser sulla base delle istruzioni rese disponibili dai relativi fornitori ai link elencati di seguito.

- Internet Explorer
- Mozilla Firefox
- Google Chrome
- Apple Safari
- Opera

Chiudi