Scegliere l’enogastronomia italiana per i menu delle feste natalizie e per i regali da mettere sotto l’albero salva circa trentamila posti di lavoro. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti “Il Natale sulle tavole degli italiani”, dalla quale si evidenzia che dalle scelte di Natale degli italiani dipendono anche i posti i lavoro di una parte consistente dell’economia Made in Italy, condizionando addirittura l’esistenza di interi comparti, dal pandoro al panettone, dai cotechini alle lenticchie, dalle stelle di Natale fino agli spumanti.
Dal low cost al lusso, dal tradizionale all’innovativo, dal solidale al sostenibile sono molte le opportunità offerte dall’agricoltura italiana per caratterizzare la tavola, distinguersi nei regali e aiutare l’economia, il lavoro e l’ambiente del proprio Paese durante la crisi. Una tendenza condivisa da quattro italiani su dieci (il 39 per cento) che acquisteranno quest’anno prodotti alimentari confezionati anche nei tradizionali cesti dove i prodotti più gettonati sono lo spumante (66 per cento), i dolci (62 per cento), la frutta secca (57 per cento), i salumi (55 per cento), le lenticchie (51 per cento) e l’olio extravergine (48 per cento).
Per la prima volta dall’inizio della crisi l’agroalimentare è la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,1 miliardi di euro. La quota della spesa per il cibo risulta pari al 35 per cento del budget rispetto a quella per i regali che si ferma al 25 per cento. Un terzo della spesa di Natale è destinata a pranzi, cenoni e doni con un aumento del 10 per cento rispetto al 2013 per l’effetto congiunto della crisi che porta a ridimensionare il budget per i regali e a concentrarsi su spese utili, ma anche del boom dell’enogastronomia.
Si assiste a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio e secondo l’indagine Coldiretti/Ixè il 69 per cento degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti Made in Italy, il 27 per cento addirittura locali o a chilometri zero e il 10 per cento prodotti biologici, mentre solo un 17 per cento guarderà alle offerte e al basso prezzo.