03.12.2014
L’azienda Tiare di Dolegna del Collio si è aggiudicata la vittoria al concorso internazionale di Bordeaux. Roberto e Sandra Snidarcig hanno vinto anche il premio per la migliore cantina emergente d’Italia.
?La Provincia di Gorizia: un piccolo territorio con grandi eccellenze. Ed è in questa ottica che il Sauvignon di Roberto Snidarcig, titolare assieme alla moglie Sandra della azienda Tiare di Dolegna del Collio a ridosso del confine italo-sloveno, si è aggiudicato la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale alla 5° edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon, svoltosi recentemente a Bordeaux. Si tratta del primo riconoscimento in assoluto di questa portata che viene tributato ad un vino italiano. Tiare si è distinto per la sua eleganza e carattere fra i 751 campioni esaminati, presentati al prestigioso concorso da 473 aziende provenienti da 21 Paesi del mondo.
Al premio per il miglior Sauvignon del mondo si è aggiunto poi anche il riconoscimento di miglior cantina emergente per l’anno 2014 con questa motivazione: «Una piccola azienda che in pochi anni ha saputo crescere in qualità e si sta costruendo una solidissima reputazione con i suoi vini del Collio, non solo in Italia ma anche oltre i confini nazionali». Un anno – il 2014 – che per Roberto e Sandra, i due titolari, si è trasformato in un anno magico. Una azienda, Tiare che incarna al 100% il progetto di Campagna Amica: la valorizzazione delle proprie produzioni e l’esaltazione del made in Italy. “Vincere in terra di Francia – ricorda Roberto – rappresenta per un viticoltore una grande soddisfazione, il risultato di un lavoro serio ed appassionato, e di amore per il proprio territorio”.
Tiare è un punto di Campagna Amica situato nel Comune di Dolegna del Collio, un piccolo centro della Provincia di Gorizia a cavallo tra il Collio e i Colli orientali, ricco di aziende vitivinicole e di agriturismi, un territorio ricco di storia, e di confine: a qualche centinaio di metri dalla azienda Tiare corre il confine con la Slovenia. Quella di Roberto Snidarcig per l’agricoltura e il Sauvignon è una passione coltivata fin da ragazzo. Proviene da una famiglia contadina, da sempre socia Coldiretti, con animali da allevare e campi da coltivare. In campagna fin dall’adolescenza, Roberto aveva individuato fra le uve che suo padre acquistava da altri contadini per vinificare, una vigna di Sauvignon dal carattere particolare, che spiccava sulle altre, il cui vino si evolveva e migliorava in modo significativo e sorprendente di anno in anno. E proprio da quella vigna è iniziato il suo amore per il Sauvignon (che rappresenta ora il 45% della sua produzione, complessivamente di 100mila bottiglie annue): ne ha preso dei tralci, ne ha fatto delle barbatelle, le ha piantate nel suo primo ettaro di vigneto, a Dolegna. Sempre a Dolegna, fra le zone più pregiate del Collio, acquista poi altri terreni e vi impianta nuovi vigneti di Sauvignon e, via via, di altre uve a bacca bianca, che qui trovano terreno e microclima ottimali. Ma è soprattutto sul Sauvignon che si concentra, studiandolo, seguendone con passione e perfezionismo tutte le fasi, dalla campagna alla vinificazione e all’affinamento. Nel 2007 costruisce fra le vigne una modernissima cantina, di medie dimensioni, ma dotata di tecnologia di ultima generazione, capace di fare una felice sintesi della tradizione e della modernità. Annessa alla cantina, la casa dove vive con il piccolo Alessandro e la moglie Sandra, compagna di vita, avventure e lavoro, dalle cui mani escono i genuini e saporiti piatti della tradizione friulana per i quali è noto il loro agriturismo.
Articolo di Paolo Cappelli tratto dal n.38 de "Il Punto di Campagna Amica"