L’agricoltura registra un incremento dell’1,5 per cento nel numero di occupati. Può sembrare una percentuale di non altissima, ma è in realtà un dato assai significativo perché si tratta del triplo del valore medio totale di tutti i settori. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al terzo trimestre del 2014 divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat su occupati e disoccupati in Italia. Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante ed è il risultato di una crescita dell’1,4 per cento al Nord e del 12,6 per cento al Centro mentre una leggera flessione dell’1,4 per cento si registra al Sud. Ad aumentare in campagna sono il numero di lavoratori indipendenti (+3,6 per cento) mentre si riducono in misura contenuta, quelli dipendenti (-0,4 per cento).
Le potenzialità del settore agricolo sono confermate anche nelle scuole secondarie con gli istituti agrari che fanno segnare quest’anno un aumento record del 39 per cento dall’inizio della crisi nel 2007/2008. Non a caso, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento) mentre 4 genitori su 10 consiglierebbero al figlio di fare l’agricoltore.
“Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative sia per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”, ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’esperienza dimostra come molti giovani hanno saputo riconoscere e incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”.