12.03.2014
Noto sin dall’antichità per le sue proprietà curative, è uno degli ortaggi meno calorici in assoluto
Pianta di origine mediterranea, già nota sin dall’antichità per le sue proprietà curative, il finocchio è uno degli ortaggi di stagione meno calorici in assoluto. Povero di grassi, fresco e molto aromatico, si presta agli usi più disparati anche in cucina. Il finocchio può essere infatti consumato crudo in pinzimonio, come ingrediente di gustose insalate, o cotto come contorno, ripassato in padella o gratinato al forno. Non solo, le sue proprietà terapeutiche lo rendono ingrediente ideale di tisane e infusi, adatte anche ai più piccoli. Il finocchio si rivela infatti molto utile nel favorire la digestione e contrastare il meteorismo e i processi di fermentazione nell’intestino.
Probabilmente originario dell’Asia minore, attualmente è coltivato soprattutto nell’Europa meridionale, mentre In Italia le principali produzioni sono concentrate in Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria.
Il finocchio coltivato va distinto dal finocchietto selvatico che, oltre a crescere spontaneamente, viene utilizzato principalmente per le proprietà aromatiche dei semi, utilizzate per arricchire il gusto di insaccati, pane, tisane e liquori.
Questa varietà è inoltre molto differente anche nell’aspetto, presentando fiorellini gialli e un fogliame leggero. Il finocchio coltivato si compone invece di una grossa guaina a grumolo bianco, che rappresenta la parte commestibile del prodotto, ed è classificabile in due varietà principali: il Finocchio nostrale e il Finocchio grosso d’Italia.
Il primo è diffuso nell’Italia centro-settentrionale, ed è noto con nomi vari: Dolce di Firenze, di Chioggia, di Lecce, di Bologna, Romano. Il finocchio grosso d’Italia è invece coltivato nelle regioni meridionali con le denominazioni di finocchio di Sicilia, di Palermo, di Messina, di Napoli, di Reggio Calabria.
La distinzione fra finocchio maschio e finocchio femmina appartiene invece a una classificazione non scientifica, ma tipica dei venditori, laddove il primo ha una forma più tonda, mentre il secondo si presenta più allungato.
In fase di acquisto è molto importante controllare le guaine che dovranno risultare sode, compatte e carnose, oltre a controllare il colore e l’assenza di ammaccature. Un altro indicatore di freschezza del prodotto sono le foglioline che dovranno essere di un colore verde acceso e non appassite. Per quanto attiene al finocchietto selvatico, se si acquista il prodotto fresco e non semplicemente i semi, le foglie dovranno essere di un verde vivo e brillante.