10.01.2014
?Una corretta alimentazione aiuta il corpo a rafforzare le difese immunitarie. Ecco cosa mettere nel piatto nella stagione invernale
I bambini sono le prime vittime del picco di influenza stagionale che si registra in questi giorni in tutta Italia. Per difendersi dai virus, è fondamentale una corretta alimentazione che aiuti il corpo a rafforzare le difese immunitarie.
Iniziare la giornata dando loro latte, miele o marmellata per poi portare in tavola soprattutto zuppe, verdure, legumi e frutta è una buona abitudine, ma nella dieta per sconfiggere l’influenza non devono mancare latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici come yogurt e formaggi ma anche l’aglio (che contiene l’allicina, una sostanza particolarmente attiva nella prevenzione). Fondamentale è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti; ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio di stagione sull’organismo. Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi, migliorando le funzionalità intestinali.
Per quanto riguarda la frutta, è importante che fin da bambini si prenda l’abitudine di consumarla quotidianamente (oggi in Italia quasi un bambino su quattro non ne assume nemmeno una porzione al giorno). Per il grande contenuto di vitamina C, in inverno è bene prediligere il consumo di frutti di stagione come i kiwi, clementine e arance, rigorosamente italiane per evitare che il trasporto ne riduca il contenuto vitaminico.
Va infine ricordato che in un soggetto normale l’assunzione di proteine deve essere compresa tra 0,8 e 1,3 grammi per chilo di peso corporeo, per cui la giusta dose di carne nella dieta non può che far bene.