06.12.2013

Made in Italy, un acquisto che fa bene all’economia

?Più di sei italiani su dieci per Natale vogliono comprare cibo italiano. Ma l’etichettatura non sempre permette di scegliere con consapevolezza

“Dalle scelte di acquisto in queste festività di Natale dipende la sopravvivenza di moltissime imprese, ma per oltre la metà della spesa l’etichetta mente e indica solamente il luogo di confezionamento o ultima lavorazione dei prodotti alimentari in vendita. Accade cosi che i consumatori sono ingannati e non possono fare scelte di acquisto consapevoli”. Lo ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della recente mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia”, con decine di migliaia di allevatori e agricoltori davanti al Parlamento, alla frontiera del Brennero e a Reggio Emilia, la Food Valley italiana.
 
Come emerge da una analisi Coldiretti sulla base di dati Deloitte, più di 6 italiani su 10 (il 63%) vogliono acquistare prodotti Made in Italy per Natale per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro in una difficile momento di difficoltà, che sta portando alla chiusura di molte imprese e alla perdita di occupazione, ma questo non è possibile perché le etichette ingannano.
Pensando di sostenere la vita e il lavoro nelle campagne italiane in un difficile momento di crisi si finisce così senza saperlo con il mettere nel carrello succhi di frutta con le arance dal Brasile, mozzarelle e formaggi con il latte della Lituania, pasta fatta con grano del Canada o dell’Ucraina, sughi pronti con concentrato di pomodoro cinese o salami e prosciutti fatti in realtà con carne proveniente dalla Germania o dal Belgio che vengono “spacciati” come italiani e fanno concorrenza sleale alle nostre produzioni. Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano 2 prosciutti su 3 venduti come italiani e in realtà provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, mentre la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.
Il risultato drammatico è che solo nell’ultimo anno hanno chiuso in Italia 32.500 stalle e aziende agricole e sono stati persi 36mila occupati nelle campagne, con impatti devastanti sulla sicurezza alimentare e ambientale. Una situazione che danneggia i consumatori e gli agricoltori e allevatori italiani che sono impegnati nella produzione di alimenti di qualità da primato a livello comunitario sulla base di precisi disciplinari.
Per Natale l’ideale sarebbe quindi acquistare prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp/Stg) o direttamente nelle aziende, nelle botteghe o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, ma anche nella grande distribuzione i prodotti dove viene indicato esplicitamente 100% italiano con il marchio valoriale Fai (Firmato agricoltori italiani).

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

COOKIE POLICY

I cookie sono piccoli file di testo che i siti visitati inviano al terminale dell'utente, dove vengono memorizzati, per poi essere ritrasmessi agli stessi siti alla visita successiva.
Il Sito utilizza cookie tecnici, sia propri che di terze parti. Tali cookie, essendo di natura tecnica, non richiedono il preventivo consenso dell’Utente per essere installati ed utilizzati.
Il Sito utilizza, inoltre, cookie di profilazione di terze parti. Con riguardo a tali cookie, il consenso dell’Utente si assume prestato ogniqualvolta l’utente faccia click sul tasto “Accetto”, presente all’interno del banner che appare nella homepage. L’Utente può, in ogni caso, revocare in un secondo momento il proprio consenso all’installazione di tali cookie.

In particolare, i cookie utilizzati nel Sito sono riconducibili alle seguenti sottocategorie:
- cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del Sito. Non essendo memorizzati sul computer dell’utente, svaniscono con la chiusura del browser;
- cookie analitici, con cui sono raccolte e analizzate informazioni statistiche sul numero degli utenti e sulle visite al Sito;
- social widgets e plugin: alcuni widgets e plugin messi a disposizione dai social network possono utilizzare propri cookies per facilitare l’interazione con il sito di riferimento;
- cookie di profilazione, che sono utilizzati per raccogliere informazioni sulle preferenze e abitudini espresse dall’utente durante la propria navigazione e quindi rendere le inserzioni pubblicitarie fornite dalle terze parti più coinvolgenti e mirate.

Di seguito sono elencati i cookie di terze parti installati sul Sito. Per ciascuno di essi è riportato il link alla relativa informativa sul trattamento dei dati personali effettuato e sulle modalità per l’eventuale disattivazione dei cookie utilizzati. In merito ai cookie di terze parti, il Titolare ha unicamente l'obbligo di inserire nella presente policy il link al sito della terza parte. È a carico di tale soggetto, invece, l'obbligo dell'informativa e dell'indicazione delle modalità per l'eventuale consenso e/o disattivazione dei cookie.
- Google Analytics: Informativa | Opt Out

I cookie possono essere disabilitati dall’utente modificando le impostazioni del browser sulla base delle istruzioni rese disponibili dai relativi fornitori ai link elencati di seguito.

- Internet Explorer
- Mozilla Firefox
- Google Chrome
- Apple Safari
- Opera

Chiudi